Abstract:
La pandemia Covid-19 è stata un fenomeno inaspettato e destabilizzante in tutto il mondo, ma in particolare, in Italia, ha messo in luce alcune criticità, soprattutto con riferimento al settore della salute pubblica. Secondo numerosi autori, molte di queste problematiche sono riconducibili, tra i diversi fattori strutturali, ad una gestione inadeguata del sistema welfarista statale che ha determinato una serie di carenze nell’offrire risposte adeguate ai bisogni socio-sanitari della popolazione nazionale e in cui si è assistito alla conseguente avanzata del settore privato quale strumento di supporto/sostituto di un welfare pubblico che sembrerebbe destinato ad avviarsi verso un futuro di residualità. Proprio a questo proposito, a livello nazionale, uno degli ambiti che più hanno avuto risalto nel momento di crisi pandemica è stato quello relativo alla cura degli anziani, dei fragili tra i fragili, sia nel loro contesto di vita familiare sia in quello della cura istituzionale, cioè centri servizi, rsa, hospice, unità di lungodegenza, etc. Tutto ciò ha in qualche modo spinto gli studiosi e i professionisti del sociale ad una ridefinizione delle modalità di erogazione della cura e ad una riflessione più ampia su come nel corso del tempo siano mutati gli interventi dei servizi nei confronti delle persone anziane. Lo scopo della seguente trattazione vuole porsi, quindi, come strumento di indagine volta ad analizzare l’evoluzione del lavoro sociale in Italia, a partire dal secondo dopoguerra, con particolare riferimento al settore della cura istituzionale rivolta agli anziani. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Italia versa in una condizione di distruzione, precarietà e miseria estrema, per cui le priorità stesse della neonata Repubblica e della sua Costituente sono indirizzate a svolgere azioni di sostegno, ricostruzione e contrasto alla povertà. E’ solo a partire dagli anni ‘60 che l’ambito della cura verso le persone anziane diviene oggetto di attenzione e destinatario di un progressivo processo di specializzazione sanitaria; da ricordare che l’ente preposto all’erogazione di forme di sostegno per i più bisognosi a partire dal 1945 e fino al 1977 è l’ECA (Ente Comunale di Assistenza). L’attuale sistema di protezione sociale delle persone anziane rappresentato principalmente dal sistema sanitario nazionale, a cui poi afferiscono anche altri servizi come l’assistenza domiciliare integrata, i centri diurni e le residenze sanitarie assistenziali si è andato formando negli anni ‘80, a seguito della legge 833/1978 che ha istituito il SSN (Servizio Sanitario Nazionale). Il lavoro di analisi sarà strutturato in quattro parti: nella prima, si provvederà ad una contestualizzazione socio-normativa del lavoro sociale con gli anziani a partire dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri e all’importanza che esso riveste nell’ambito della nostra società; nella seconda, si provvederà alla presentazione del cambiamento di paradigma della cura verso le persone anziane negli anni ’80, ’90 e Duemila nel sistema di Welfare sociale italiano; nella terza parte, grazie ai dati raccolti attraverso un lavoro di ricerca empirica di tipo storico all’interno dell’archivio del comune di Padova, si dimostrerà come a partire dall’analisi di un particolare contesto locale sia possibile individuare le macro tendenze che hanno accompagnato l’evoluzione del concetto di cura verso le persone anziane a partire dal secondo dopoguerra fino agli anni ’70 del Novecento; infine, nella quarta parte, si procederà ad un’analisi critica del lavoro sociale con gli anziani, evidenziandone punti di forza, di debolezza, prospettive future e ostacoli, anche avvalendosi dei risultati raccolti attraverso un lavoro di ricerca di tipo qualitativo, quale il focus group.