Abstract:
In un orizzonte di indagine transfemminista e neomaterialista, propongo un’analisi del funzionamento delle dicotomie in quanto operazioni onto-epistemologiche che articolano il mondo in cui viviamo. A partire da una critica di un sistema dicotomico rigido, obbligatorio e violento, mostro però che fluidità e relativismo non sono alternative sostenibili a livello etico e politico (sezione I). Tento quindi di risalire all’operazione del “tagliare in due” alla ricerca degli strumenti che permettono questa operazione e immagino la possibilità di un loro uso alternativo (sezione II). Imposto poi un inventario di alcune esperienze di proliferazione laterale già esistenti: liste di elementi eterogenei e in costante esubero che reagiscono come in una pozione magica senza prescrizione (sezione III). Nella conclusione affronto la questione del metodo come riflessione che non viene prima ma durante, dal mezzo di un discorso e di una pratica di lettura e di scrittura.