Abstract:
Il dilagarsi dell’obesità è un problema avvertito sia dalle autorità dei Paesi Industrializzati, sia dei Paesi in via di Sviluppo, dove la percentuale di persone che soffrono di obesità è aumentata in modo esponenziale. Fattori diversi conducono ad aumenti di peso: stile di vita sedentario, fattori ereditari e anche fattori psicologici. Ogni anno problemi quali sovrappeso, obesità e patologie correlate comportano milioni di dollari in costi diretti (ospedalizzazione e cure mediche), e di costi indiretti, altrettanto onerosi, relativi alla qualità della vita, alla riduzione della capacità lavorativa e al danno biologico. Quando si parla di sovrappeso e obesità, si ricordano i dati USA dove il fenomeno è arrivato ad interessare quasi il 35 per cento della popolazione adulta e dove l’obesità, oggi, è considerata un vero e proprio problema di sanità pubblica. Negli USA, oltre agli adulti, l’obesità riguarda anche circa 9 milioni di giovani. L’alimentazione degli Americani non solo tende ad essere eccessiva ma anche di cattiva qualità: il ricorso smodato ai cibi ad alta densità calorica, cioè ricchi di grassi e di zuccheri spesso proposti nei fast food e il consumo di bevande zuccherate e gassate sono pratiche molto diffuse negli Stati Uniti.
Negli ultimi due anni, sono molti gli stati americani che hanno introdotto delle norme che limitano in consumo di soft drink ad elevato contenuto di zuccheri. Al fine di limitarne l’abuso, sono state introdotte accise sui consumi di bevande note come “soda tax”. Aumentando il prezzo finale del prodotto, la quantità richiesta dovrebbe ridursi e comportare una contrazione dei consumi. Spesso si tratta di accise che sovvenzionano parte della spesa pubblica il cui obiettivo è quello di limitare l’aumento dell’obesità riducendo i costi sanitari delle patologie ad essa legate. Alla luce di quel che verrà discusso nei tre capitoli, le nozioni assimilate ci aiuteranno a trarre le conclusioni sui pro e i contro di questa nuova tassazione.