Abstract:
La presente tesi vuole analizzare, nel contesto storico-artistico dei primi decenni del Novecento, la relazione tra lo scenario urbano presente nella pittura metafisica e la sua materializzazione nell’architettura del Ventennio fascista. La pittura metafisica risulta essere l’incipit di un percorso che si è concretizzato fra le due guerre e che ha posto l’accento sulla ripresa d’interesse per l’arte italiana portando al successivo ritorno dell’ordine novecentista.
L'elaborato quindi partendo dall'analisi dell'attività artistica di Giorgio de Chirico, e di altri artisti come Sironi, Carrà, Paresce, Tozzi e Zanini, vuole delineare gli elementi cardine che furono d'ispirazione ai successivi progetti architettonici. Il legame di dipendenza si esplicita nel paragone fra le opere degli artisti sopracitati e alcuni progetti realizzati per le città di Milano e Roma. Il confronto permette di ricavarne analogie e contraddizioni.