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Questo lavoro si propone di rispondere ad una domanda precisa, ovvero se la progettazione, lo sviluppo e la creazione delle città eco-sostenibili sia un mezzo di contrasto alla più grande sfida che al giorno d’oggi si scontra con noi esseri umani, il cambiamento climatico. In questa tesi, il termine Green City farà quindi riferimento a questo potenziale mezzo che abbiamo a disposizione per opporci ai fenomeni climatici avversi, causa di morti precoci, migrazione, decrescita economica e finanziaria e disuguaglianza sociale. L’obiettivo di questo elaborato è dunque quello di determinare quali siano le motivazioni legate a questa mia tesi, per cercare di dare una risposta e un contributo, tra i molteplici, alla questione del cambio climatico.
Il lavoro è suddiviso in due sezioni principali, più nello specifico una sezione dedicata alla descrizione, allo studio e all’analisi dell’impatto del cambiamento climatico sulle città, prendendo anche in considerazione i problemi generici relazionati all’incidenza climatica sugli esseri umani. Inoltre, verrà spiegato nel dettaglio il concetto di Green City, la sua evoluzione temporale, i suoi criteri di sviluppo, quali sicurezza per la popolazione, prevenzione dell’inquinamento, sistema infrastrutturale efficiente, gestione delle risorse, urbanismo sostenibile e ruolo della tecnologia, ma anche alcuni limiti, da non tralasciare. La seconda sezione è invece indirizzata ad uno specifico caso studio di città sostenibile, più nel dettaglio di urbanismo verde, quale la città-stato di Singapore. È stata scelta come modello per poter arrivare ad una conferma della mia tesi, poiché presenta molti limiti a livello geografico, ma è riuscita a sfruttare questi ultimi al meglio, fino a raggiungere la nomea di Garden City. In questa sezione sarà quindi esaminata nel dettaglio la città-stato, partendo dalla sua nascita fino al suo evolversi in città ecologica. Per arrivare alla conclusione che Singapore sia effettivamente una città sostenibile, nonostante abbia ancora molti passi da compiere, è stato preso in considerazione il Climate Action Plan di Singapore, piano climatico più recente (2016) che si propone una serie di importanti obiettivi da raggiungere entro il 2030, anche per poter soddisfare i requisiti degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite entro quell’anno (UN SDGs Agenda 2030). La necessità di sviluppare una tesi di questo genere, legata ad un tema tanto attuale ed importante così come fragile e pericoloso, è nata dalla volontà e dal bisogno allo stesso tempo di esprimere un’opinione personale e di trovare almeno una risposta all’attuale crisi che colpisce tutti noi senza differenze geografiche, economiche e sociali. Ho trovato una soluzione nell’urbanismo sostenibile, sebbene ci siano ancora molti gradini da superare e molti limiti, in alcuni casi. È fondamentale però affermare che le città sono il luogo dove tutti noi passiamo la maggior parte del nostro tempo, dove si sviluppano le infrastrutture, le tecnologie, le imprese e le industrie; è quindi un imperativo al giorno d’oggi renderle il più possibile verdi e vivibili, per far fronte ai problemi legati al clima. Stando anche a quanto stipulato durante gli accordi della Conferenza degli Stati Membri (COP26) di Glasgow da poco giunti al termine, azzeramento delle emissioni nette di anidride carbonica a livello globale entro il 2050, limitazione dell’innalzamento delle temperature a +1,5°C, salvaguardia di habitat e comunità naturali, maggiore cooperazione sono tra i più importanti obiettivi che i leader mondiali si sono preposti. La mia convinzione parte dal fatto che sono le città a porre le basi per il raggiungimento di tali obiettivi, poiché è proprio quello il centro delle maggiori attività economiche, industriali e sociali, e, soprattutto, dove si concentra la maggior parte della popolazione facendo seguito ai crescenti livelli di urbanizzazione. |
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