Abstract:
Lo studio intende concentrare l’attenzione del lettore sul luogo di conservazione delle reliquie. Lo spazio all’interno della chiesa, il materiale utilizzato per le teche e la loro forma, pongono interrogativi più ampi sulla funzione della reliquia, sia come testimonianza tangibile della vita del santo, sia pure come ‘strumento’ per accrescere la devozione del popolo ed esercitarne su di esso la disciplina.
La prima parte, storica, è propedeutica alla seconda la quale invece si occupa del patrimonio reliquiario conservato nella chiesa di San Francesco, già Convento dei Frati Minori Osservanti, di Schio (VI). In essa, i vari esiti artistici daranno origine a pregiati manufatti come i quattro Reliquiari Antropomorfi di fine XVI secolo e raffinate soluzioni sulla conservazione dei frammenti di santi come lo scomparso altare a lipsanoteca dedicato a Santa Maria degli Angeli, d’inizio Seicento. L’ingente raccolta di reliquie spinge nel 1795 alla pubblicazione di un piccolo opuscolo, la Nota delle Sante Reliquie, volta a promuoverne l’esposizione quotidiana che lì si faceva, mentre dello stesso anno, l’arrivo d’una grande teca in forma d’albero da Gerusalemme è l’ultimo grande avvenimento reliquiario prima della soppressione del convento osservante operata da Napoleone.
Nel presente scritto inoltre, alcune novità inedite dal punto di vista documentario come anche storico, emerse durante la ricerca. I fenomeni analizzati, seppur presi singolarmente nella trattazione, sono invece un unico ‘episodio reliquiario’ nell’intera vita della realtà francescana, la cui storia qui ricostruita, restituisce una più chiara –ed in parte differente- concezione delle reliquie nella società dopo la normazione del Concilio di Trento e precedente all’abolizione della società d’Antico Regime.