dc.contributor.advisor |
Vianello, Rita |
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dc.contributor.author |
Coltro, Martina <1998> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2022-02-19 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2022-06-22T08:01:26Z |
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dc.date.available |
2022-06-22T08:01:26Z |
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dc.date.issued |
2022-03-09 |
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dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/21304 |
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dc.description.abstract |
Il culmine della repressione della stregoneria nella Valcamonica è riconosciuto tanto dagli autori contemporanei come dai curiosi scrittori del tempo nel rogo di otto presunte streghe sulla piazza di Pisogne (Bs) nel 1518. L’interesse per la vicenda caratterizza ancora oggi grandi di punti di interesse turistico del paese: ristoranti che portano il nome delle donne giustiziate, opere teatrali che ricostruiscono sommariamente la vicenda, cartelli informativi che indicano il punto in cui si suppone sia avvenuta l’esecuzione etc. Tuttavia a permanere non è stata solamente una superficiale conoscenza (o talvolta riscoperta) storica del proprio paese, ma anche un sostrato ben più profondo e per certi versi connesso al passato magico che sembra caratterizzare, secondo diversi autori, la Valcamonica in tutta la sua storia. Le esperienze dirette e indirette della presenza nelle contrade montane di streghe, maghe, guaritrici, permangono nei ricordi della maggioranza degli anziani che oggi abitano in questi luoghi. D’altra parte, la sponda nordorientale del Lago d’Iseo si presenta caratterizzata da una viva e numerosa comunità di persone, specialmente donne, affiliate a culti neo-pagani o comunque volte a una dottrina individuale di stampo New Age che porta all’autodefinizione da parte delle praticanti con l’appellativo di "streghe". L’obiettivo di questa ricerca è stato quello di ricostruire, mediante un approccio etnografico, un filo conduttore che dall’esperienza della magia cosiddetta tradizionale ha portato alla rivalutazione e rielaborazione da parte delle "neo-streghe" del bagaglio storico-culturale proprio della Valcamonica. All’interno di questo continuum ho indagato il peso che ha avuto la suddetta eredità magica locale, preservatasi principalmente grazie alle fonti orali, ricercando quanto essa sia stata modificata, ibridata e aggiustata dalle singole praticanti secondo le proprie conoscenze per dare vita ad una cosmologia personale. In particolare ho posto l’accento su come credenze derivanti dal più vario contesto culturale , come quello buddhista o quello pagano internazionale (principalmente americano) si siano intrecciate con il retaggio culturale delle interessate per creare un’esperienza spirituale e rituale nuova, tesa paradossalmente non tanto al particolarismo, quanto piuttosto a un universalismo che richiama la New Age internazionale. |
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dc.language.iso |
it |
it_IT |
dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Martina Coltro, 2022 |
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dc.title |
Dalle streghe alle neo-streghe: strascichi culturali di un fenomeno Camuno |
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dc.title.alternative |
Dalle streghe alle neo-streghe: strascichi culturali di un fenomeno camuno |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Antropologia culturale, etnologia, etnolinguistica |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Dipartimento di Studi Umanistici |
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dc.description.academicyear |
2020/2021 - sessione straordinaria - 7 marzo 2022 |
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dc.rights.accessrights |
openAccess |
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dc.thesis.matricno |
861858 |
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dc.subject.miur |
M-DEA/01 DISCIPLINE DEMOETNOANTROPOLOGICHE |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.date.embargoend |
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dc.provenance.upload |
Martina Coltro (861858@stud.unive.it), 2022-02-19 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Rita Vianello (rita.vianello@unive.it), 2022-03-07 |
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