Abstract:
Il seguente elaborato si è prefissato l’obiettivo di trattare l’ontologia di Hegel. Opere come la Fenomenologia dello spirito e la Scienza della logica ne costituiscono infatti l’ossatura. Si è dunque partiti da un confronto strico-ontologico tra Hegel e Parmenide al fine di enfatizzare tutta l'incompiutezza di un pensiero metafisico quale quello dell’eleate. Successivamente si è cercato di indagare la duplice natura dell’essere hegeliano: mediato e immediato. Attraverso la lettura heideggeriana della Fenomenologia dello spirito è stato possibile far luce sul “cammino” che lo spirito soggettivo ha da compiere per poter “raggiungere” - e diventare - assoluto. rimanendo aderenti al dettato heideggeriano, si è cercato di portare ad estreme conseguenze l’ontologia di Hegel. Ci si è dunque chiesti se il nulla, posto a fondamento del mondo della natura potesse portare il pensatore di Stoccarda ad essere considerato come un nichilista ante litteram. Si è quindi cercato di analizzare il concetto di principio – proposto da Hegel –, facendo emergere dallo sfondo le molteplici sfumature di nichilismo. I contributi di Samonà, Ruggenini e Ruggu sono stati infatti i principali punti di appoggio per la trattazione di un così delicato tema. Dalla possibile minaccia della nientificazione del mondo sensibile, in favore dell’affermazione dell’assoluto essere, fino alla possibilità di riflettere in merito al significato di essere-assoluto come assoluto soggetto ingabbiato in un soliloquio desolante. Di ulteriore importanza è stato anche il contributo ulteriore di Lugarini che con la propria opera – Hegel e Heidegger. Divergenze e consonanze – ha messo in luce il concetto di Abgrund presso il pensatore di Stoccarda. In ultima, con l'aiuto di Severino, si è cercato di far luce circa la natura contraddittoria della dialettica hegeliana, mostrando come questa in realtà sia ben più di una immediata parificazione dei distinti.