Abstract:
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di illustrare che cos’è una ‘tassa sulle transazioni finanziarie’ comprensiva delle sue svariate sfumature. Inizialmente, la tesi si focalizza sui risvolti storici dagli inizi del novecento ad oggi. Si descrivono i principali obiettivi che i governi vorrebbero raggiungere attraverso l’introduzione di tale imposta e, inoltre, si evidenziano i vantaggi e le critiche sostenute dai suoi fautori e dai suoi oppositori. Successivamente, da sottolineare, l’approfondimento teorico riguardante la progettazione di una FTT efficiente che permetta il raggiungimento di un gettito quanto meno costante. Tra i passaggi chiave della progettazione dell’imposta vi è, in primo luogo, la capacità di definire una base imponibile stabile che consenta di evitare una sua futura erosione e, pertanto, includa le recenti innovazioni finanziarie. In secondo luogo, invece, vi è la sua amministrazione nella quale si illustrano i fattori che la facilitano e la complicano. Il lavoro si conclude analizzando il contesto pratico e osservando alcune evidenze empiriche. Come opportunità di riflessione e approfondimento si utilizzano due esperienze internazionali differenti tra loro: il caso positivo del Regno Unito e quello fallimentare della Svezia.