Abstract:
La presente tesi si propone di analizzare dapprima la nascita della bottega di una delle più importanti dinastie di incisori fiamminga, quella dei Sadeler, i quali da Anversa trasferirono la loro attività a Venezia, portandosi dietro un ampio bagaglio culturale, nonché una notevole maestria nell’arte incisoria, pur rimanendo sempre fedeli alla tradizione nordica. La loro menzione nella storiografia locale veneziana, da parte di personaggi come Ridolfi o Boschini, sono testimonianza della notorietà che questi forestieri raggiunsero in laguna, almeno fino al declino che li travolse nell’anno 1620 a seguito della morte di Justus Sadeler. Intramontabile, tuttavia, permane la loro arte, alimentata da soggetti che derivavano da artisti veneziani o della terraferma lagunare, tanto da venire ricordati come i maggiori interpreti di Jacopo Bassano, dal quale trassero numerose stampe.
La seconda parte dell’elaborato, sviluppato a partire dagli studi effettuati da Isabella de Ramaix, si concentra sulle incisioni di traduzione e riproduzione eseguite da Johan I, Raphael I e Aegidius II, fornendo un catalogo che racchiude qui, per la prima volta, tutte quelle incisioni che prendono a modello tele dipinte, pale d’altare o disegni di artisti veneti, confrontati con la stampa derivante.