Abstract:
Nei primi mesi del 2020, la diffusione in Italia del virus Sars-Cov-2 ha reso necessaria la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado sull’intero territorio nazionale. Questo provvedimento, il primo del suo genere per durata ed estensione, ha richiesto un rapido passaggio dall’insegnamento tradizionale all’insegnamento virtuale, caratterizzato dall’uso di strumentazione digitale e piattaforme online. Dal momento dell’implementazione della cosiddetta DaD (didattica a distanza), docenti e insegnanti si sono trovati a doversi confrontare con una modalità assolutamente nuova, che ha richiesto, in tempi brevissimi, di “reinventare” se stessi e il modo di concepire la propria professione.
Traendo spunto dalla mia personale esperienza di docente in una scuola media e dalle conversazioni informali e semi-formali avute con colleghi, ex-colleghi e dirigenti di scuole elementari e medie, intendo presentare in queste pagine diverse tipologie di risposte date alla digitalizzazione dell’insegnamento. In particolare, tramite il confronto con lo stato della arte sul tema, userò il concetto di improvvisazione per analizzare l’operato dei docenti, mettendo in rilievo come l’improvvisazione non sia un semplice agire impreciso e frettoloso, ma costituisca piuttosto un’efficace modalità di gestione dell’inatteso. Gli insegnanti, pur disponendo di risorse limitate, hanno infatti saputo trasformare l’imprevisto in opportunità, riuscendo così ad arrivare dentro le case e a raggiungere i propri interlocutori, gli studenti oltre lo schermo.
Infine, tenterò di mostrare come l’esperienza di questi docenti, lungi dal venire interpretata in luce esclusivamente negativa, abbia costituito per molti di loro un momento di transizione, una fase di sospensione dell’ordine abituale che ha permesso di cambiare a livello personale e professionale, emergendo dal periodo diversi da come vi erano entrati. Il momento di crisi si è dunque rivelato essere anche un momento di trasformazione, nonché il catalizzatore di una serie di cambiamenti il cui impatto si è protratto ben oltre il ritorno sui banchi di scuola.