Abstract:
Le statistiche mostrano come l’Italia sia ancora un Paese con una società familicentrica, che si basa sui legami familiari per far fronte alle esigenze di cura di una popolazione che invecchia. La tendenza demografica in atto suggerisce che ci saranno sempre meno figli a disposizione per curare i genitori anziani e ciò rende necessario, in accordo con l’orientamento dell’aging in place promosso dall’Ue, prevedere valide alternative all’istituzionalizzazione che rimane la soluzione più praticata in presenza di alti bisogni assistenziali e in assenza di caregiver familiari. L’affido di anziani e adulti in difficoltà nasce con la finalità di mantenere il più possibile la persona in un contesto di vita familiare, affiancata da un affidatario volontario più o meno presente in relazione al bisogno di assistenza. Lo studio prende in considerazione le esperienze degli enti del terzo settore ammessi al finanziamento della regione Veneto del 2017 per l’avvio di progetti sperimentali di affido in favore di anziani e adulti in difficoltà. Si è cercato di capire se, secondo il parere di chi ha avuto esperienza diretta dei progetti, essi producano benefici in termini di valorizzazione delle risorse e della volontà dell’anziano, in termini di promozione di reti naturali e di domiciliarità delle cure.