Abstract:
Una traduzione costituisce il frutto di molteplici scelte e compromessi, comportando necessariamente anche alcune perdite e differenze rispetto al testo sorgente, talvolta significative. Anche se capire cosa venga effettivamente perduto durante il processo traduttivo non sia affatto semplice, la sua comprensione rappresenta un punto fondamentale per condurre l’analisi del testo e, soprattutto, per elaborare diverse possibili strategie traduttive, il cui obbiettivo è la creazione di un testo efficace e comprensibile.
L’apprendimento delle diverse norme e convenzioni applicate alla traduzione può rivelarsi di vitale importanza per migliorare il risultato del processo traduttivo: queste norme variano notevolmente a seconda del preciso momento storico oppure del diverso contesto culturale, permettendo al traduttore di approfondire le dinamiche e i fattori coinvolti nella traduzione. Infatti, la traduzione non può essere separata dal momento storico durante cui si manifesta e si lega indissolubilmente anche alla storia dei generi letterari: è proprio grazie ad essa che alcuni generi e forme letterarie hanno potuto attraversare i confini nazionali.
Recentemente, alcuni professori di traduzione hanno cominciato ad integrare lo studio della teoria alle loro pratiche di insegnamento, dimostrando così l’esistenza di un’intrinseca connessione tra le diverse teorie di traduzione e i possibili metodi pratici. Nell’ambito della traduzione, i concetti di pratica e teoria risultano interdipendenti tra loro e non possono quindi esistere separatamente: quando traduce un testo, il traduttore segue (talvolta anche in modo inconsapevole) una propria idea di traduzione, prettamente personale e caratterizzata dalla tendenza di applicare propri concetti e principi ideologici.
Ogni traduzione di successo nasce per raggiungere un particolare obbiettivo, il quale verrà determinato dalle circostanze specifiche: il traduttore è libero di stabilire una propria idea di fedeltà al testo sorgente, assicurandosi che un certo testo venga ricevuto dal fruitore destinatario in condizioni ottimali. Una traduzione può essere considerata migliore esclusivamente a livello relativo: l’adeguatezza di quest’ultima deve essere stabilita sulla base del raggiungimento di un determinato obbiettivo e all’interno di uno specifico contesto: qualsiasi tipo di soluzione adottata o di cambiamento apportato al testo originale, quindi, può essere giustificato dal conseguimento dello skopos traduttivo.
L’obbiettivo di questo elaborato è dimostrare l’importanza della teoria per il processo della pratica traduttiva, illustrando alcuni vantaggi e benefici derivati dallo studio e dall’apprendimento di una base teorica, con particolare riferimento all’approccio funzionalista e alla Skopostheorie. La teoria dello skopos può rivelarsi particolarmente efficace soprattutto per quanto concerne la traduzione e la trasposizione dei diversi generi letterari, aiutando il traduttore ad apportare le corrette modifiche di adattamento, necessarie per favorire la ricezione culturale e raggiungere l’obbiettivo comunicativo prefissato per la traduzione.