Abstract:
Il dirompente impatto delle tecnologie digitali ha generato profonde trasformazioni non solo nella tradizionale divisione del lavoro manuale ed intellettuale, ma anche nella capacità dei soggetti di essere protagonisti della loro vita.
Si presentano quindi brevi cenni sulla divisione tra lavoro manuale e lavoro intellettuale dall’antica Grecia al Novecento, proponendo una riflessione sull’impatto delle nuove tecnologie digitali su tale distinzione. Dopo aver approfondito i modelli di competenza finora utilizzati, si decrive il caso di un’azienda metalmeccanica del Nordest italiano che nel 2020 ha investito in azioni formative mirate al rafforzamento delle competenze digitali dei propri lavoratori, al fine di mantenere i livelli di competitività nel mercato internazionale. Dal caso particolare, ci si proietta verso vero un’analisi dei rapporti DESI e INAPP, i quali presentano un Italia non ancora pienamente allineata alle politiche di sviluppo europee. Delineate quindi le coordinate principali della “rivoluzione digitale”, apparirà evidente come un modello di competenza digitale basato sull’accumulo di nozioni tecniche non sia sufficiente ad accogliere un cambiamento così sostanziale nell’agire lavorativo. Si è pertanto verificato sul campo la connessione tra competenze trasversali e digitali, interrogando le ipotesi che alcune delle prime possano agire sulle seconde.
Lo scopo di questa indagine è fornire un ulteriore strumento di lettura, dal punto di vista formativo, del rapporto tra agire lavorativo e soggettività nei processi di digitalizzazione.