Abstract:
L'elaborato si prefissa di indagare quali problematiche e opportunità si accompagnino allo studio del mondo ebraico nell'Europa carolingia, una fase in cui le fonti a noi pervenute permettono di individuare elementi di originalità rispetto sia alle fasi precedenti che a quelle posteriori della storia medievale.
Il primo ambito di indagine concerne le figure di Isacco, ambasciatore di Carlo Magno alla corte di Harun al-Rashid, Bodo-Eleazar, un diacono apostata convertitosi all’ebraismo e i mercanti protagonisti delle formule di Ludovico il Pio. L’analisi, successivamente, si incentrerà su un’opera sì discussa ma imprescindibile nello studio delle relazioni tra l’ambito religioso-culturale ebraico e l’Impero Carolingio, A Jewish Princedom in Feudal France di Arthur J. Zuckerman, che analizza, alla luce delle fonti classiche per lo studio del medioevo, quali gli Annali del Regno dei Franchi o gli Annali Bertiniani, e di fonti in ebraico di difficile accesso per molti studiosi del periodo, la storia degli ebrei nella Francia meridionale durante l’età Carolingia. Un capitolo sarà dedicato ai Radaniti, o meglio, al commercio intercontinentale e il ruolo dei mercanti Radaniti, di fede ebraica, durante la seconda metà del I millennio. Si analizzeranno le rotte e le merci che contribuirono a lasciar traccia di questi mercanti nelle fonti e come queste possano contribuire a illuminare lo studio della storia ebraica in contesto carolingio. Gli ultimi due capitoli dell’elaborato verteranno rispettivamente sull’analisi della posizione della legge e della Chiesa nei confronti dell’ebraismo in età altomedievale, con particolare attenzione all’età carolingia.