Abstract:
In una contemporaneità ormai disposta alla globalizzazione degli ordinamenti giuridici e mirante al riconoscimento dell’uguaglianza naturale di tutti gli uomini e dei loro diritti inalienabili, l’ONU e diverse ONG transnazionali continuano a rintracciare gravi violazioni dei diritti umani all’interno dello scenario mondiale. La Cina non è esente da critiche e condanne da parte della comunità internazionale per le politiche messe in atto dal governo nella regione autonoma dello Xinjiang, le quali sembrerebbero danneggiare le minoranze musulmane e turcofone che popolano il territorio e, nello specifico, la minoranza uigura. Prendendo atto di tali condanne, il tentativo di costruire un quadro completo del dibattito non può prescindere dall’analisi di quella che è la risposta della controparte cinese. L’elaborato consiste nella traduzione di tre articoli giornalistici provenienti dall’agenzia di stampa governativa cinese Xinhua, riguardanti la controffensiva cinese alle denunce mosse da governi, studiosi e media occidentali. Le traduzioni proposte sono precedute da un capitolo introduttivo e corredate dai relativi commenti traduttologici. Nel capitolo introduttivo verrà trattato il contrasto Cina-Nazioni Unite sulla visione degli human rights e si presenterà la questione uigura con il conseguente China-bashing al PCC. Il secondo capitolo si focalizzerà sulla reazione cinese, chiarendo la posizione del governo attraverso gli articoli tradotti: il primo ha l’obiettivo di smentire le accuse avanzate dalle forze anticinesi in Occidente attraverso una verifica delle singole incriminazioni; il secondo cerca di chiarire la natura delle iniziative avviate nello Xinjiang; l’ultimo riporta una serie di testimonianze dirette da parte di membri della popolazione locale. L'analisi dei testi e la formulazione di una strategia che avvalori le scelte compiute a livello pratico in sede di traduzione verranno raccolte nei commenti traduttologici allegati alle traduzioni.