Abstract:
Negli ultimi decenni il concetto di sostenibilità si è affermato in tutti i settori, anche in quello turistico. Nel 1988 l’Organizzazione Mondiale del Turismo affermò che le attività turistiche sono sostenibili “quando si sviluppano in modo tale da mantenersi vitali in un’area turistica per un tempo illimitato, non alterano l’ambiente (naturale, sociale ed artistico) e non ostacolano o inibiscono lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche”. Dopo anni di turismo “mordi e fuggi”, diversi fattori, tra cui una maggior attenzione verso le tematiche ambientali e la ricerca di esperienze autentiche, hanno portato un numero sempre più alto di persone a preferire un turismo lento al fine di sviluppare uno stretto legame con il luogo e la popolazione locale. La pandemia da COVID-19, in particolare le modalità di diffusione del coronavirus e le prolungate restrizioni agli spostamenti, ha contribuito ad aumentare l’interesse per i luoghi marginali, ricchi di tradizioni e cultura che sono stati esclusi dalle principali tratte turistiche, dove è possibile svolgere attività all’aperto, anche sportive, come andare a piedi, in bicicletta o a cavallo. In virtù di queste considerazioni, l’elaborato tratta dello sviluppo di un turismo sostenibile in un’area ampia e variegata che ha un comune denominatore: il fiume Mincio.
Con una lunghezza di 73 chilometri, il Mincio nasce dal Lago di Garda e attraversa dapprima le colline moreniche per poi incidere i terrazzi dell’alta e della media pianura. Una serie di interventi idraulici effettuati a partire dal XII secolo ha portato alla creazione di una vasta area umida di interesse internazionale, le Valli del Mincio, e dei tre specchi d’acqua che circondano e caratterizzano la città di Mantova: il Lago Superiore, di Mezzo e Inferiore. Superato il capoluogo lombardo, il fiume, a questo punto imbrigliato in possenti argini, attraversa la bassa pianura e sfocia nel Po in corrispondenza di Governolo. Si tratta di un territorio ricco dal punto di vista ambientale: sono presenti diverse aree protette come Riserve Regionali e Statali e Siti Natura 2000 che testimoniano l’elevato pregio naturalistico dell’area. Inoltre, numerose sono le emergenze storiche e architettoniche legate al passato, dall’Antichità al Medioevo, dal Risorgimento fino ai giorni nostri. La presenza dell’uomo ha avuto talvolta degli impatti negativi sulla qualità ambientale, portando i diversi stakeholder a impegnarsi per scongiurare l’effettiva minaccia che alcuni ambienti scompaiano per sempre. In questo senso, forme di turismo sostenibile possono essere una soluzione tanto per una migliore promozione e valorizzazione del territorio, quanto per la tutela dell’ambiente.
L’elaborato mira ad analizzare le potenzialità turistiche del Mincio, suddividendo il territorio nei tre principali tratti del fiume: l’Alto Mincio da Peschiera del Garda a Goito, il Medio Mincio da Goito fino ai tre Laghi di Mantova e il Basso Mincio, ossia l’ultimo tratto prima dell’immissione nel Po. Diverse istituzioni e associazioni, in particolare l’ente regionale Parco del Mincio, hanno collaborato e collaborano per offrire itinerari turistici rivolti alla tutela ambientale e alla promozione di una cultura e una tradizione locale, talvolta sconosciuta. Lo scopo di questa analisi è quello di mettere a sistema itinerari turistici di diverso tipo al fine di creare un’applicazione per smartphone, chiamata “MincioApp”. L’app è pensata per offrire in un unico portale attività turistiche di diverso tipo accomunate dalla sostenibilità e dalla lentezza: dedicata tanto ai turisti quanto alla popolazione locale, mira alla promozione e alla valorizzazione del territorio non solo per portare benefici agli stakeholder presenti, ad esempio musei, ristoranti o alberghi, ma anche per tutelare un territorio fragile, preservandolo così per le generazioni future.