Abstract:
Questo lavoro tratta il confine tra Stati Uniti e Messico alla fine degli anni ’60, più precisamente durante il primo anno della presidenza Nixon (1969-1973). L’obiettivo dell’elaborato è quello di analizzare il grado di porosità del confine tra i due paesi mediante due eventi, opposti in termini di chiusura e apertura del confine, lanciati rispettivamente dai due paesi. La scelta temporale è dovuta al fatto che, nel settembre del 1969, l’amministrazione Nixon lanciò un programma, denominato Operation Intercept, con l’obiettivo di bloccare il flusso di droghe e sostanze proveniente dal Messico e di piegare il paese vicino ad essere più cooperativo nelle operazioni di contrasto alla produzione e distribuzione di droghe. Allo stesso tempo, nella seconda metà degli anni ’60, il governo messicano aveva lanciato il Border Industrialization Program, volto a industrializzare la regione del confine dal lato messicano e attirare capitale estero per sviluppare la zona sia in termini economici che industriali. L’elaborato analizza nel dettaglio i due programmi con il fine di mostrare come, a seconda delle necessità e decisioni di un dato governo, il confine possa essere usato come strumento per favorire o bloccare il flusso di persone e merci da una parte all’altra; inoltre, analizza come, in entrambi i paesi, la popolazione e i dirigenti hanno reagito ai due programmi.