Abstract:
5 febbraio 1950 è la data che ha cambiato per sempre il mondo del calcio. Non si tratta di un trionfo epocale della nostra squadra del cuore o di un cambiamento significativo del regolamento del gioco. Si tratta in fondo di una semplice partita di Serie A fra Juventus e Milan, una partita di cartello del nostro campionato che cambierà per sempre la storia dello sport in Italia: è la prima diretta televisiva e, per uno sport passionale come il calcio, la diretta tv cambierà il modo di viverlo.
In particolar modo, a partire dagli anni ’80, le emittenti a pagamento hanno cominciato ad acquisire maggiore consapevolezza dell’importanza dell’esclusiva della diretta delle partite attirando sempre più pubblico a sottoscrivere onerosi abbonamenti per fruire dello spettacolo calcistico. Con il passare degli anni la fruizione del calcio moderno sta acquisendo dei connotati sempre più digitali, con il tifoso che può scegliere anche di vedere la partita direttamente sul cellulare.
Ad oggi, la maggior parte dei ricavi delle società sportive professionistiche derivano proprio dall’alienazione dei diritti tv, la quale presenta la principale fonte di guadagno per permettersi di acquistare il diritto alle prestazioni sportive dei calciatori e per permettersi loro di pagare importanti stipendi.
I rinnovi dell’assegnazione dei diritti tv rappresentano dei momenti fondamentali per la sopravvivenza economica delle società sportive professionistiche.
L’elaborato si prefigge l’obiettivo di analizzare storicamente l’evoluzione legislativa dei diritti televisivi, in particolar modo soffermandosi sul Decreto Melandri-Gentiloni e sulla Riforma Lotti che disciplinano la cessione dei diritti audiovisivi e la relativa ripartizione delle risorse.
Successivamente verrà analizzato in maniera puntuale il processo di commercializzazione dei diritti audiovisivi del settore calcio, facendo riferimento alla trattativa tra la media company della Lega Calcio Serie A e gli operatori della comunicazione interessati, al ruolo degli advisor e degli intermediari indipendenti, alla formazione e distribuzione dei pacchetti (satellite, dtt, web) e alla ripartizione dei proventi alle società sportive professionistiche.
Infine, l’elaborato intende comparare il sistema italiano a quello degli altri maggiori campionati europei (Premier League, La Liga, Bundesliga) analizzando similitudini e differenze per provare a capire la salute del sistema del calcio italiano a fronte dei sistemi utilizzati negli altri Paesi al fine di testare la correlazione tra competitive balance ed equità nella ripartizione delle risorse derivanti dalla commercializzazione dei diritti tv.
Cosa ci dobbiamo aspettare in futuro? Si è parlato con insistenza della possibilità di inserimento di fondi di private equity nella media company della Lega Calcio Serie A e dell’eventuale sviluppo sul lato della creazione del canale della Lega Calcio Serie A (proposto a gran voce dal Presidente del SSC Napoli Aurelio De Laurentiis), e nuovi attori si stanno affacciando nel mercato, come Amazon.
Sarà una nuova rivoluzione? Questo è difficilmente prevedibile ad oggi, ma la rivoluzione digitale, i nuovi strumenti di distribuzione dei contenuti e l’affacciarsi di nuovi player rendono la sfida per il futuro particolarmente interessante, e la partita che dovranno giocare De Siervo e Dal Pino, rispettivamente Amministratore Delegato e Presidente della Lega Serie A, mette sul piatto diversi spunti ed opportunità per garantire un buon livello di competitive balance nelle competizioni.