Abstract:
L’elaborato intende indagare la letteratura di servizio sociale e quella relativa alla rigenerazione urbana con particolare attenzione alla dimensione sociale degli interventi, secondo il paradigma della sostenibilità.
L’analisi della letteratura considerata è partita dalla relazione tra il servizio sociale e il tema della sostenibilità. Attraverso un percorso di approfondimento, che è iniziato trattando il welfare generativo, nei suoi pregi e le sue criticità, nella sua utilità ed efficacia nel costruire percorsi di autonomia basandosi sulla sostenibilità sociale e nella rigenerazione delle risorse, si è proceduto con l’analisi del Codice Deontologico degli assistenti sociali italiani e l’introduzione dell’importante dovere dell’assistente sociale di concorrere allo sviluppo di modelli sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale. A questo, si è collegato l’approccio eco-sociale che enfatizza l’attenzione alla dimensione ambientale ma auspica anche una integrazione tra varie discipline e politiche.
Si è presentata brevemente, quindi, la storia e l’evoluzione della rigenerazione urbana, approfondendo i più recenti contributi, in particolare evidenziando gli aspetti legati alla sua dimensione sociale e i rischi ad essa connessi. Seguendo il filo rosso della sostenibilità, così come sostenuta dall’Agenda europea 2030, si è approfondito il modello della rigenerazione integrata, il suo legame con l’innovazione sociale, con i temi della partecipazione e della governance, e il principio fondamentale della necessità di un approccio olistico ed integrato tra settori, professioni, e la collaborazione tra soggetti del pubblico e del privato sociale.
Per dare concretezza alla parte teorica si è preso in considerazione il caso dell’associazione di promozione sociale “La Rotonda”, con sede a Baranzate (MI), con i suoi interventi di rigenerazione urbana e lavoro sulla comunità in ottica generativa.
Collegandosi, quindi, ai risultati emersi dall’analisi della letteratura e dallo studio del caso, si è costruita un’ipotesi progettuale contestualizzata nel comune di Chiampo (VI), utilizzando lo strumento di analisi dei profili di comunità per la lettura del contesto e individuando nella coprogettazione la modalità più funzionale per la realizzazione del progetto.
In conclusione, è emersa la necessità di considerare l’approccio olistico come la via per affrontare le complesse problematiche legate a un disagio multilivello (economico, abitativo, sociale) e concentrato nello spazio. Sorge il bisogno, pensando a interventi per tali situazioni di vulnerabilità, di andare verso una integrazione tra settori e politiche, tra diversi soggetti del pubblico e del privato sociale, e per fare ciò si ha bisogno di un cambiamento culturale e mentale, di un cambio di paradigma appunto, che si basi sulla generatività, su relazioni fondate sulla fiducia, sulla volontà di praticare la sostenibilità attraverso una visione d’insieme delle sue tre dimensioni (economica, sociale e ambientale).