Abstract:
Il presente lavoro intende analizzare gli usi linguistici, storici e culturali del termine "utopia" partendo dal superamento della distinzione tra significato letterale e metaforico, attraverso la ricostruzione dei passaggi della sua semantica storica. Nella ricostruzione storico-filosofica del concetto questa analisi si confronta con diverse discipline per chiarire alcuni significati rilevanti degli spazi dell'utopia, mostrando le variazioni genealogiche e storico-sociali del termine. Al centro di questo lavoro v'è l'opera di Thomas More, in un confronto fra filosofia, architettura e antropologia che vuole ricostruire il legame fra la tradizione utopica e i concetti di spazio e luogo (tòpos). Alcuni esempi tratti dall'arte contemporanea (Vitone, Matta-Clark, Debord), dall'architettura (New Babylon, Superstudio, Friedman), dall'ecologia (Clément, Georgieff) mostrano come il termine "utopia" possa costituire uno strumento concettuale per un'analisi dell'idea di rinnovamento attraverso i linguaggi artistici e simbolici.