Abstract:
Il bizzarro romanzo “Dogra Magra” (1935) è considerato in patria apice della produzione letteraria di Yumeno Kyūsaku (1889-1936), autore eccentrico collocabile nella corrente tantei shōsetsu a cavallo tra gli anni ‘20 e ‘30 del Novecento. Con questa tesi ci si pone il compito di presentare il romanzo in alcuni dei suoi possibili risvolti politici e psicanalitici attraverso un esame dei principali apporti critici che hanno accompagnato l’opera fin dalla pubblicazione. Nel tentativo di dare piena giustizia alla carica eversiva e altamente originale del testo verranno prese in considerazione letture in chiave anti-autoritaria, femminista e colonialista; nel contempo, verrà approfondito il complesso incontro di temi psichiatrici e psicanalitici all’interno del romanzo. L'analisi parte da considerazioni riguardanti interpretazioni autoctone dell'opera dell'autore: essa fu ignorata per quasi trent'anni in patria, venendo inquadrata all'interno del genere marginale dello henkaku tantei shōsetsu, ma fu poi riscoperta negli anni Sessanta da un gruppo di critici associati agli ambienti controculturali delle proteste per il rinnovo del trattato di sicurezza nippo-americano. Le critiche di questi anni concernenti il romanzo si concentrarono su temi prevalentemente politici, influenzando con il loro approccio gran parte degli sforzi interpretativi compiuti successivamente in Giappone. La seconda parte della tesi si concentra invece su interpretazioni più recenti, elaborate da studiosi e accademici occidentali; essi sottolineano la presenza nell'opera di tematiche psicanalitiche, elementi di critica al sistema istituzionale della psichiatria e legami con il discorso imperialista del Giappone dell'epoca. Con l'analisi di questi due filoni interpretativi conto di dare un'immagine sufficientemente definita del discorso critico avvenuto intorno all'opera e di poter fornire una sintetica presentazione e introduzione al romanzo, sfortunatamente ancora poco conosciuto in Occidente.