Abstract:
A cavallo del Novecento, gli Stati Uniti scelsero di realizzare il canale interoceanico a Panama. Il Nicaragua da allora venne tenuto sotto controllo statunitense, inizialmente allo scopo di bloccare l’eventuale costruzione di un secondo canale e successivamente per reprimere l’ideologia comunista nella regione centramericana. Quando i rivoluzionari sandinisti presero il potere in Nicaragua nel 1979, misero fine alla tradizionale ingerenza di Washington. Il governo Reagan ripropose pubblicamente la teoria dell’effetto domino in seguito al timore di una diffusione dell’ideologia comunista. Nel 1980, i Sandinisti, assieme all’aiuto di Cuba, iniziarono la costruzione della prima strada interoceanica nicaraguense ma l’operazione coperta dei Contras, finanziata dal governo americano, ne determinò il suo fallimento. Questo lavoro si pone l’obbiettivo di dimostrare come il governo statunitense abbia mirato ad ostacolare lo sviluppo economico del Nicaragua allo scopo di impedire la diffusione dell’ideologia comunista in Centro America. Per comprendere le difficili relazioni tra i due paesi nel periodo in esame la tesi ripercorrerà i temi in comune che hanno segnato la storia della loro politica estera. Per capire le conseguenze della presa del potere dei sandinisti, verranno approfondite le parti in gioco che concorsero al compimento della rivoluzione. Infine, verranno esaminate le cause che hanno contribuito alla mancata realizzazione dell’infrastruttura interoceanica.