Abstract:
Lo studio presentato in questo lavoro ha interessato principalmente l’apparato decorativo del salone di Villa Giustiniani, un palazzo domenicale che sorge nella località di Busco (Tv) conosciuta per l’Abbazia del XII sec.La famiglia veneziana Giustiniani del ramo dei Vescovi arrivò in questo territorio probabilmente agli inizi del XVI sec. per la gestione di alcuni livelli e qui continuò ad ampliare i suoi possedimenti grazie alla nomina ad abati commendatari di alcuni discendenti della famiglia.Il primo abate fu Paolo Giustinian che nel 1520 venne chiamato a risanare le finanze dell’abbazia e a lui seguirono Francesco e Marco Giustiniani.È stato importante per questa ricerca lo studio dell’albero genealogico di questo ramo della famiglia veneziana perché mi ha permesso di ipotizzare i nomi di alcuni dei proprietari dell’edificio.Villa Giustinian nel corso degli anni ha subito delle trasformazioni che ne hanno compromesso la lettura della decorazione interna e di quella esterna.La decorazione interna che è presente al piano terra oltre che nel salone centrale anche nel vano scale e in altre due sale è interessante.In questo lavoro ho studiato gli affreschi delle pareti del salone del piano terra caratterizzate da una partitura architettonica dipinta che scandisce le superfici creando delle aree in cui trovano posto scene di vita campestre, di battaglia e di vita comune, grandi figure femminili e maschili e monocromi.Sono state studiate le scene e si è provato ad ipotizzare un racconto celebrativo per le rappresentazioni tenendo presente che questa nobile famiglia veneziana vantava tra i suoi componenti molti personaggi impegnati in battaglie contro i Turchi.Ho cercato di identificare sia le grandi figure femminili e maschili (Virtù) con l’aiuto del testo del Ripa, l’Iconologia, trovando anche parecchi riscontri, che i monocromi ed è stato possibile provare a datare l’intero ciclo pittorico collocandolo non prima del 1593.La mancanza di documentazione d’archivio non mi ha permesso di individuare il nome del committente né dei frescanti che hanno realizzato l’apparato decorativo.Ho deciso così di analizzare i cicli pittorici di alcune ville del territorio e nel Salone del Vescovado di Treviso realizzati tra la metà e la fine del XVI sec. cercandone le affinità.È emerso che alcuni artisti della scuola del Veronese erano attivi nel territorio in questo periodo realizzando la decorazione del Salone del Vescovado, delle sale di Villa Giunti a Cessalto e di Villa Da Mula a Romanziol (vicine a Villa Giustinian) e che la suddivisione degli spazi con l’apparato architettonico dipinto è comune in questi cicli pittorici.Sono comuni anche la presenza di figure a monocromo e i personaggi femminili e maschili, nonché i grandi racconti epici o di vita comune e quello che è presente in questi tre esempi è molto simile a quanto si è visto nel salone di Villa Giustinian ed è quindi evidente che chi ha affrescato il salone aveva avuto modo, probabilmente, di vedere anche quanto era già stato realizzato.Interessante è stata l’indicazione di uno storico dell’arte che ha suggerito i nomi del Padovanino e del Vassilacchi quali possibili esecutori dei nostri affreschi.Dall’analisi delle opere dei due artisti il Vassilacchi risulta essere più vicino al gusto espresso negli affreschi di Villa Giustinian oltre al fatto che il pittore aveva probabilmente aiutato Benedetto Caliari a Treviso e che a differenza del Padovanino si era cimentato nella tecnica dell’affresco in due Ville proponendo non solo un ciclo pittorico molto simile a quello di scuola veronesiana, ma anche alcuni elementi decorativi che ho riconosciuto nel nostro salone.Non sappiamo molto della vita del Vassilacchi e di eventuali suoi interventi nel territorio dell’entroterra trevigiano dopo la sua verosimile presenza a Treviso ed è evidente che in mancanza di documentazione certa sia possibile solo ipotizzare.