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L’acqua è, da sempre, l’elemento costitutivo che ha reso possibile lo sviluppo della vita sulla terra.Dal punto di vista storico sappiamo che l’acqua ha da sempre rappresentato un elemento costitutivo per tutte le grandi civiltà umane, dagli egizi ai romani (Solomon, 2010).L’acqua non ha perso il suo ruolo centrale neanche nel mondo moderno e secolare, oggi vengono definite “blue space” tutte quelle superfici acquatiche, quali canali, fiumi, laghi, torrenti, che rendono un paesaggio unico nel suo genere e con qualità migliorative per la vita degli esseri umani, sia dal punto di vista fisico che psicologico.L’attaccamento e l’amore dell’essere umano nei confronti dell’elemento acqua è evidente, tanto che oggi possiamo utilizzare il termine di idrofilia, intendendo con questa parola lo specifico apprezzamento dell’uomo per gli ambienti acquatici (Vallerani, 2019). L’acqua rappresenta poi, dal punto di vista energetico, la fonte rinnovabile più importante nella storia dell’umanità. La prima diga, infatti, fu costruita da loro, e furono anche tra i primi popoli a sfruttare l’invenzione della ruota idraulica, tecnologia che, se collocata nei fiumi e nei torrenti, trasforma l’energia cinetica in energia meccanica. Con il passare dei secoli l’acqua non ha perso d’importanza, questo elemento così prezioso darà il via alla seconda rivoluzione industriale (fra la fine del 1800 e l’inizio del 1900) quando l’energia idrica venne utilizzata per produrre energia elettrica, avviando la pratica idroelettrica e la costruzione delle prime centrali. L’avvento dell’elettricità cambiò radicalmente la vita di intere aree europee.
Le aree montane, fino ad allora relegate ai margini degli stati e degli imperi, assumevano ora un nuovo ruolo di fondamentale importanza, proprio per la presenza di ruscelli, fiumi e laghi che, dalle pendici montane, scendevano verso valle e che potevano essere ora utilizzati per la produzione di questa nuova ed indispensabile energia.Di colpo le vallate montane assumevano un importante valore in tutto il contesto europeo.
Oggi questi luoghi, un tempo adibiti alla produzione di energia elettrica, sono diventati meta di nuovi percorsi turistici, che coniugano sapientemente la suggestione del paesaggio alla valorizzazione di strutture architettoniche di peculiare interesse.
Mia intenzione è quella di dare a questa tesi un taglio di tipo storico, culturale ed antropologico, che, partendo dal concetto di idrofilia e di blue space, andrà ad analizzare alcuni laghi artificiali collocati in ambiente montano, un tempo adibiti alla produzione di energia idroelettrica e oggi rivitalizzati, diventando mete turistiche e sportive.
Nello specifico prenderò in esame la Francia, dove analizzerò il lago di Sainte-Croix du Verdon, nella regione dell’alta Provenza.
Cercherò di delineare la storia del luogo, l’impatto culturale e sociale che l’avvento dell’elettricità ha comportato per la comunità, e gli scenari turistici e di rilancio territoriale che sono emersi negli ultimi decenni.
Mi sposterò poi ad analizzare un caso italiano, quello della centrale idroelettrica trentina di Fies, costruita agli inizi del 1900, oggi diventata una delle più importanti testimonianze di archeologia industriale della regione.
In questa parte dello scritto mi concentrerò sull’importanza architettonica ed artistica delle centrali storiche costruite in quegli anni in Italia e sul ruolo di riscoperta turistica di queste aree, un tempo adibite alla produzione industriale ed energetica.
Infine mi sposterò più a nord, in Baviera, sul lago Forggensee , dove un lago artificiale e la sua imponente diga sono diventate oggi meta di turisti dediti alla ricreazione lacustre, un lago artificiale che ha profondamente modificato il naturale fluire delle acque del fiume Lech. |
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