Abstract:
Il presente elaborato si prefigge l’obiettivo di fornire una maggiore conoscenza sulla realtà dei Big Data in Cina, analizzandone il ruolo all’interno dell’ecosistema digitale del paese nonché la relativa disciplina giuridica. Due caratteristiche pongono la Cina in una posizione molto favorevole per generare e sfruttare i Big Data: la vasta base di utenti, che fornisce giornalmente quantità inestimabili di dati, e la rapida adozione delle nuove tecnologie mobili, che hanno scavalcato le vecchie “generazioni” tecnologiche e hanno contribuito alla crescita dell’economia digitale del paese. A questo si aggiunge il sostegno dato dallo Stato che, per mezzo di piani e programmi, ne promuove specificamente l'uso a supporto della crescita e della trasformazione economica. Oltre che ad essere una questione economica, i Big Data per la Cina sono anche una questione di sicurezza nazionale ragione per cui, grazie ad una consolidata simbiosi tra Stato e mercato, tutti questi dati vengono molto spesso utilizzati per scopi più pervasivi, legati alla sorveglianza e al controllo sociale. Tuttavia, gestire la raccolta, l’utilizzo e il flusso dei dati in un paese così grande sono diventate tematiche spinose, anche alla luce dei frequenti incidenti legati alla fuga dei dati degli utenti, agli usi illeciti degli stessi o a fenomeni di hackeraggio provenienti dall’esterno. Per questo motivo, lo Stato ha promulgato un insieme di leggi e regolamenti legati alla gestione e al trasferimento dei dati, i quali pongono fortemente l’accento sui requisiti di sicurezza e sul controllo dell’infrastruttura informatica. In tempi recenti, però, questo quadro legislativo è stato oggetto di un importante cambiamento con la promulgazione di nuove leggi specifiche sui dati, mossa che dimostra la crescente sensibilità dello Stato cinese nei confronti delle tutele accordate ai diritti personali dei cittadini e che apre le porte ad una nuova era dell’informazione assai regolamentata.