Abstract:
L’etica della cura vede l’individuo in una costante relazione di interdipendenza con il mondo e le persone. L’approccio degli autori e delle autrici ispirati dai suoi principi mette in discussione la preminenza dell’autonomia umana come motore per l’azione politica ed economica, nonché per le decisioni di carattere sanitario.
L’obiettivo di questo lavoro è quello di applicare i principi dell’etica della cura alla pratica medica, per dimostrare che è possibile concepire un modo di esprimere il consenso informato ai trattamenti sanitari anche senza la presenza di una autonomia decisionale assoluta. Un impianto teorico che concepisce uomini e donne come ugualmente vulnerabili, e rifiuta la gerarchia epistemica che anima la medicina ippocratica, può permettere l’utilizzo con successo di nuove risorse che assicurano la partecipazione alle scelte sanitarie anche per le persone con disabilità intellettive.
Le prospettive individuate offrono un quadro in cui l’eventualità di una pratica medica inclusiva si rende possibile, grazie al lavoro collettivo e condiviso degli organi specialistici e di tutte le persone coinvolte. Le relazioni che ogni persona vive diventano non più ostacolo alla realizzazione dell’autodeterminazione, ma strumenti fondamentali per prendere decisioni consapevoli e complete, e per esercitare la propria libertà in relazione.