Abstract:
La presente tesi nasce da una forte partecipazione per la problematica ambientale e affronta questo tema nel contesto dell’arte indiana contemporanea. L’elaborato si sofferma su una grande varietà di artisti di origini indiane ed eventi artistici nati in questo stato, che hanno rivolto la propria attenzione verso la crisi ecologica.
Il primo capitolo definisce il contesto entro cui si sviluppa tale preoccupazione, in considerazione soprattutto delle gravi problematiche ambientali che l’india contemporanea si trova ad affrontare. Questa prima parte è volta a ricreare una cronologia degli eventi geografici, storici e culturali che hanno portato il subcontinente indiano a diventare uno dei luoghi più inquinati al mondo. Inoltre, vengono messi in luce alcuni dei grandi uomini del passato che hanno dimostrato di avere un grande amore per la natura e che già avevano individuato il pericolo intrinseco all’economia capitalista in termini di sfruttamento delle risorse del nostro pianeta.
Dopo aver creato questa sezione introduttiva, la tesi si sviluppa dividendosi in quattro marco-aree: gli artisti che hanno portato avanti alcune opere di attivismo, gli artisti che fanno arte per la sensibilizzazione ambientale, gli artisti che inglobano nella loro opera materiali organici, riciclati o oggetti di recupero e, infine, gli eventi artistici che hanno affrontato questa tematica. Per artisti che hanno portato avanti azioni di ambientalismo, intendiamo chi ha utilizzato il proprio talento per realizzare opere che hanno avuto un impatto sociale e ambientale volto a generare discussioni, riflessioni e cambiamenti. Tra questi emerge Ravi Agarwal che si definisce “artista e attivista” con il suo Project Y. Il collettivo DMC è stato inserito in questa sezione per il progetto di Periferry e il loro impegno artistico nell’arte pubblica, mentre Pankaj Panwar viene menzionato per la sua iniziativa di creare una “eco-zone” in una zona degradata del Visva Bharati di Santiniketan.
Nel terzo capitolo si dispiega una lunga lista di artisti che hanno preso a cuore questa causa, che hanno sempre avuto, o che hanno sviluppato nel crescere, un amore profondo per la bellezza e grandiosità della natura e che adesso dedicano parte della loro produzione artistica alla sensibilizzazione verso questo tema. Qui verranno trattate alcune opere di artisti come Nalini Malani, Ravi Agarwal, il Desire Machine Collective, Thukral & Tagra, il RAQS Collective, Manav Gupta, Navjot Altaf, Subodh Gupta, Jayashree Chakravarty oltre ad alcuni illustratori, designer e architetti.
Il quarto capitolo si rivolge all’opera d’arte, non tanto ai suoi significati, quanto proprio alla sua fisicità, agli oggetti e ai materiali che la compongono. Dal riciclo e recupero di oggetti abbandonati, all’impiego di materiale organico, come ad esempio sterco di vacca, nella realizzazione delle opere d’arte. In questa sezione gli artisti sono Subodh Gupta, Sheela Gowda, Mrinalini Mukerjee, Vivan Sundaram e Manav Gupta.
Infine, il quinto capitolo affronterà quegli eventi, mostre e occasioni pubbliche in cui si è discusso di ecologia e sostenibilità e in cui si è formato uno spazio per generare consapevolezza. Alcuni di questi, come la Biennale di Kochi, non sono nati per parlare di ambiente, ma si sono sviluppati in modo tale da tener conto dell’aspetto sostenibile della manifestazione, altri invece, sono stati ideati e progettati con il preciso intento di parlare di ecologia, ambiente e sostenibilità, come nel caso di Embrace our rivers.
Alla fine di questo percorso attraverso il vasto panorama di eventi e artisti che hanno preso a cuore la crisi ecologica in India, ci auguriamo che sempre più persone raccolgano il messaggio lanciato dagli artisti e che il potere dell’arte, con la sua forza di agire, possa salvare la bellezza del mondo.