Abstract:
Questa tesi propone uno studio della degenerazione del romanzo di formazione vittoriano come sintomo di una ridefinizione negativa dell’idea della modernità tra la metà e la seconda metà del diciannovesimo secolo inglese attraverso l’esempio di tre romanzi: Cime Tempestose (1847) di Emily Brontë, Il Velo Sollevato (1859) di George Eliot e Il Ritratto di Dorian Gray (1890-1) di Oscar Wilde. Questa tesi inizia con un’introduzione della nascita, evoluzione e caratteristiche del romanzo di formazione inglese e la sua consolidazione nell’età vittoriana, per poi marcare la sua graduale degenerazione che iniziò intorno alla metà del secolo fino alla sua crisi verso la fine del Novecento. Questo romanzo di formazione degenerato può essere chiamato ‘romanzo di formazione negativo’ per via della funzione didattica negativa di mettere in guardia il lettore da una emulazione degli sbagli del protagonista. Insieme a questa caratteristica, ci sono anche l’intrusione del genere Gotico, il predominio dell’alterità negativa e lo sviluppo circolare e fine tragica del protagonista. Il secondo capitolo prende in considerazione Cime Tempestose. Affermeremo come questo romanzo ha creato le caratteristiche prototipiche di questa degenerazione del romanzo di formazione derivanti dalla tradizione romantica. Tuttavia, in questo romanzo la fine tragica e la funzione didattica negativa ancora non sono esplicite essendo un periodo di transizione dal romanticismo alla modernità. Il terzo capitolo prenderà in esame Il Velo Sollevato in cui George Eliot, con l’avvento del germe tragico della modernità, rese la fine tragica del protagonista e la funzione didattica negativa esplicite. L’ultimo capitolo prenderà in esame Il Ritratto di Dorian Gray che per ultimo investiga nella crisi della modernità e conseguentemente del romanzo di formazione stesso. La crisi è rappresentata tematicamente attraverso l’esaurimento della funzione simbolica del giovane con il tropo della ‘giovinezza congelata’, ed esteticamente con l’estetica del ‘romanzo-saggio’.