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Attraverso l’emanazione di molteplici atti normativi, si è finalmente quasi giunti al termine della riforma sulla crisi d’impresa durata circa cinque lustri. È una ristrutturazione molto ampia che spazia dall’ambito aziendale, all’ambito bancario, all’ambito giuridico e dalla normativa italiana, a quella europea, toccando addirittura la normativa globale. Il tutto, con l’obiettivo di limitare le situazioni di crollo delle imprese, delle banche e, di conseguenza, dell’intero sistema economico.
Essendo una riforma così ampia, nella parte iniziale di questo elaborato, è stata effettuata un’analisi di tutta la regolamentazione redatta negli ultimi anni. Ciò che ne è emerso, è che tutti i documenti si incastrano perfettamente tra di loro, trattando concetti similari, focalizzandosi sulle stesse problematiche e proponendo le stesse soluzioni, viste, però, da prospettive diverse. Proprio per questo motivo si è cercato di stabilire una visione generale che racchiuda tutte le diverse sfaccettature, delineando poi, nel secondo capitolo, quella che attualmente è la Best Practice che le imprese devono seguire per valutare il loro stato di salute, e per monitorare nel tempo il rischio di solvibilità ed il rischio di liquidità.
Nella parte finale dell’elaborato viene posta principale attenzione sul prospetto del budget di tesoreria, strumento utilizzato nell’attività di pianificazione finanziaria e che, analizzando i flussi di cassa attesi, valuta la situazione di liquidità dell’impresa.
Quindi, dopo aver definito cos’è un budget di tesoreria ed averne analizzato la sua struttura, è stata eseguita la valutazione di un caso empirico reale riferito al piano di tesoreria redatto da un’azienda, cercando di identificare la presenza di un eventuale stato di crisi. |
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