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Con il presente elaborato si andrà ad indagare l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sui processi tradizionali di gestione delle risorse umane all’interno delle organizzazioni, concentrando l’attenzione sulle pratiche di formazione e sviluppo e di engagement dei dipendenti. Il focus sarà incentrato su questi due processi, in quanto è solo attraverso la valorizzazione e la crescita, nonché la motivazione e il coinvolgimento di queste risorse, che l’impresa può ottenere, non solo un vantaggio competitivo sostenibile nel tempo, ma anche un netto miglioramento del clima organizzativo, diventando così più attrattiva nei confronti dei nuovi talenti e riuscendo a trattenere quelli già presenti in azienda.
Con il progresso tecnologico che avanza a ritmi sempre più sostenuti, risulta fondamentale per le imprese adottare modelli organizzativi agili e flessibili, che consentano di adattare le dinamiche aziendali a tutti gli sconvolgimenti, attuali e futuri, che stanno interessando e che interesseranno l’intero contesto socioeconomico. Tra questi, l’avvento dell’AI sta segnando progressivamente un profondo cambiamento in ambito HR, non solo organizzativo, ma anche e soprattutto, culturale: le nuove tecnologie cognitive ridefiniranno le attività lavorative e miglioreranno drasticamente la produttività dei dipendenti, accelerandone lo sviluppo personale e professionale.
Inoltre, si assisterà all’introduzione di un nuovo paradigma occupazionale: gli esseri umani saranno preposti ad attività ad alto valore aggiunto, più meaningful ed engaging, che richiederanno competenze squisitamente umane, mentre i sistemi di AI saranno dedicati allo svolgimento di attività manuali e cognitive a basso valore aggiunto, in cui le capacità analitiche e computazionali, tipiche di questi strumenti, permetteranno loro di acquisire un vantaggio in termini di efficienza costi-performance.
Non ancora tutte le imprese sono state in grado di sperimentare questa rivoluzione, ma essa sarà sempre più conditio sine qua non per la sopravvivenza nel lungo periodo.
Per quanto riguarda la struttura dell’elaborato, essa è articolata in due sezioni principali: la prima verterà sulla revisione della letteratura in questo ambito, ovvero un’analisi teorica dei principali contributi in merito alle origini dell’AI, alle sue possibili applicazioni in ambito HR e ai relativi benefici e rischi riscontrabili. Nel trattare questi temi, si analizzerà la relazione che sussiste tra Artificial Intelligence e Human Resource Management, focalizzando l’attenzione sull’evoluzione delle suddette pratiche, dalle origini fino all’introduzione di queste nuove tecnologie cognitive. Dopotutto, conoscere da dove si viene aiuta a sapere dove ci si sta dirigendo e, al riguardo, si cercherà di rispondere, o perlomeno fornire alcuni spunti di riflessione, ad uno degli interrogativi fonte di un acceso dibattito in questo ambito, ovvero se vi sia un rischio reale che questo tipo di Intelligenza possa sostituire l’essere umano. Il futuro con l'automazione e l'AI sarà senza dubbio sfidante, ma anche molto più ricco e stimolante se si riuscirà a sfruttare le tecnologie con ingegno, cogliendone i relativi vantaggi e attenuandone invece i possibili effetti negativi.
Nella seconda sezione invece si verificherà, attraverso un’analisi empirica, se quanto presentato in precedenza sia effettivamente riscontrabile in diverse realtà aziendali, tra cui due, leader in questo ambito, IBM e Unilever. Verrà dapprima esposta la metodologia utilizzata per le interviste, per poi affrontare un’analisi comparata tra le imprese considerate, in termini di analogie e differenze. |
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