Abstract:
Il testo analizza e mette a confronto la teoria sociale di Habermas, l'ultimo grande classico per quanto riguarda la teoria della modernità e della razionalizzazione sociale, con quella di Hegel, in quanto primo autore nella tradizione filosofica occidentale ad essersi posto esplicitamente il problema della specificità della razionalizzazione moderna. La tesi dell'elaborato è che per entrambi gli autori la modernità non sia una vicenda del tutto conclusa, che il suo potenziale di razionalità non si sia sviluppato completamente e quindi che l'apparente carattere oppressivo e alienante della società moderna non sia un destino inevitabile ma sia dovuto ad un decifit di sviluppo delle componenti normative della ragione, che permetterebbero di costituire un rapporto di riconoscimento non alienante con il proprio ordine sociale. All'inizio e alla fine di questa vicenda filosofica emerge in maniera preponderante come siano il linguaggio e la comunicazione a costituire la miglior risposta a questa incompletezza, in quanto sono le strutture del linguaggio a permettere il pieno riconoscimento dei soggetti in un ordine sociale non reificante e allo stesso tempo razionale.