Abstract:
Negli anni più recenti, fattori come l’evoluzione del mercato dell’arte in un mercato internazionale di libero scambio, la più numerosa quantità di individui con un’elevata disponibilità a pagare per le opere d’arte e lo sviluppo di nuove tecnologie hanno permesso ai falsi di proliferare. Questo lavoro di tesi espone innanzitutto una definizione di ‘falso d’arte’, individuando poi le motivazioni che ne causano l’apparizione, mettendo in luce la persistenza del fenomeno nella storia e sottolineandone le differenze con altre operazioni di mimesi. Si propone in seguito di analizzare i fattori che permettono la circolazione dei falsi all’interno del mercato, mostrando poi gli sforzi per limitare il fenomeno ad opera della legislazione italiana, la difficoltà di controllare questo crimine a livello internazionale e i tentativi dei collezionisti di superare le incertezze affidandosi alle case d’asta, istituzioni dove le opere sono ufficialmente certificate. Quindi il lavoro si concentra sui metodi di autenticazione, approfondendone i tre ‘strumenti’ tradizionali, ossia la connoisseurship, lo studio della provenienza e gli esami diagnostici, e riportando poi le nuove possibilità dell’avanzamento tecnologico in materia di individuazione dei falsi e di certificazione della provenienza. La tesi si conclude proponendo alcuni aspetti positivi che i falsi potrebbero avere, una volta individuati, attraverso l’analisi di alcuni articoli economici riguardanti l’impatto delle falsificazioni sul mercato dell’arte e dei tentativi di determinare un prezzo per i falsi, l’esame dei casi studio di Elmyr de Hory e Han van Meegeren e l’osservazione del fenomeno della proliferazione di mostre ed esposizioni sulle falsificazioni.