Abstract:
Il lavoro si pone l’obiettivo di tracciare una storia degli sviluppi della botanica, disciplina tanto antica quanto versatile e innovativa, mantenendo il focus sullo scenario veneto tra i secoli XV e XVIII. A partire dagli albori di tale dottrina, tanto decantata tra le pagine dei trattati compilati dagli antichi greci, essa si diffuse e si fece strada all’interno dell’universo del sapere, attraversando i popoli d’Oriente e giungendo in Occidente, dove i testi iniziarono ad essere tradotti in latino in epoca medievale. I principali protagonisti della storia della botanica sono stati gli erbari, illustrati o essiccati, frutto di importanti ricerche, sia teoriche che pratiche, ma soprattutto implementati da una fitta rete di contatti e di proficui scambi tra esperti del settore durante il Rinascimento.
Venezia, centro poliedrico e aperto alle nuove scoperte, abbracciò il destino della storia delle piante, la quale dapprima si introdusse nelle botteghe degli speziali per poi giungere nelle dimore di eruditi personaggi e nei loro orti, dove lo studio della natura si profilò in maniera più diretta e dove iniziò a nascere una curiosità più estetica che utilitaristica.
Infatti, da sempre ritenuta strettamente legata all’universo medico-scientifico, la necessità di emancipazione della botanica si concretizzò verso il XVII - XVIII secolo, quando iniziarono a porsi le basi per un cambiamento, quando il diletto ed il crescente interesse per l’estetica della rappresentazione di piante e fiori si intrecciarono completamente con l’ambito artistico.
In conclusione, il presente elaborato ha lo scopo di indagare più a fondo questo complesso e vasto argomento, in tutte le sue forme e ramificazioni, per metterne in luce le qualità spesso messe da parte nell'ottica degli studi di storia dell’arte.