Abstract:
In questo elaborato viene presentata l’arte della comicità giapponese, prendendo in analisi tre distinte tradizionali arti teatrali e dello spettacolo: il rakugo, il kyōgen e il manzai. Le prime due appartengono al ricchissimo mondo del teatro giapponese, la terza, sebbene abbia un forte legame con il teatro, non è una forma d’arte puramente teatrale.
La prima sezione dell’elaborato consiste in una breve e succinta introduzione alla comicità giapponese, delineandone le caratteristiche per poi andare ad affrontare le tre forme d’arti prese in analisi. La prima che viene trattata è il rakugo, dopo una semplice introduzione alla stessa, viene affrontata in maggiore dettaglio la storia, lo sviluppo e successivamente l’impatto che ha avuto sul mondo dello spettacolo e non solo, per poi concludere la sezione con la facciata moderna, e internazionale, soprattutto dal punto di vista linguistico, che il rakugo ha assunto più recentemente. Nella terza sezione dell’elaborato viene invece analizzato il kyōgen, il processo di ricerca e stesura di questa sezione è simile al precedente, fatta eccezione per una maggiore attenzione alla lingua giapponese utilizzata negli spettacoli, nonché alla sua storia fortemente legata all’immortale arte del noh. Nella penultima sezione si prende in esame il manzai, ci si allontana leggermente dal mondo del teatro ma, nonostante questo, vedremo come l’arte sia comunque ricca di storia e tradizioni, che vengono prese in esame fino ad arrivare ai giorni nostri, contesto in cui il manzai ha una forma molto diversa da come era una volta, complici le numerose trasformazioni che ha subito negli anni.
Concludendo, con questo elaborato e questa ricerca sulla comicità giapponese e alcune sue forme, l’autore spera di diffondere e contribuire all’idea di una comicità non solo fine a sé stessa ma capace di sovvertire i momenti più bui e terribili della vita che vengono continuamente affrontati da innumerevoli persone, di arricchire la quotidianità e la prospettiva sulla stessa con gioiosa e vigorosa vitalità, sottolineando l’importanza del riso e del far ridere.