Abstract:
L’assassinio di John Fitzgerald Kennedy è indubbiamente un evento di fondamentale importanza, non solo per le svariate implicazioni al livello storico, sociale e politico, ma anche perché è il massimo emblema di come l’impatto di una tragedia collettiva di tale portata possa assumere un ruolo attivo nella produzione e ricezione della cultura visuale.
Il tema della morte di Kennedy, nel corso degli ultimi sessant’anni, è apparso in un’amplissima gamma di prodotti artistici, e le immagini legate all’assassinio hanno ormai raggiunto un livello di indipendenza narrativa tale da ottenere un loro posto nel panorama iconologico della coscienza collettiva.
La tesi presenta un’analisi del loro percorso, nella costante dicotomia mostrare-nascondersi, all’interno di alcuni prodotti visivi, sottolineando il diverso modo in cui il loro status mitologico ha permesso una continua ed eclettica reiterazione e interpretazione della loro funzione narrativa.
Nel primo capitolo si affronta la cronostoria dello Zapruder movie, il fortuito video originale da cui nasce l’importanza delle immagini legate all’assassinio.
Nel secondo capitolo si prende in considerazione il modo in cui l’assassinio e le immagini legate ad esso abbiano un ruolo come mental images tale da poter essere parte integrante di racconti di natura esterna, senza mai apparire visivamente.
Il terzo capitolo analizza le due estreme conseguenze dell’influenza delle immagini legate all’assassinio: da un lato il complesso rapporto tra lo Zapruder movie e e le indagini legate all’assassinio, dall’altro il ruolo estetico-artistico delle immagini nella cultura visuale.