Abstract:
Mentre nella campagna referendaria di Brexit la questione è stata quasi completamente ignorata, Irlanda del Nord e confine irlandese si sono guadagnati un ruolo centrale nei negoziati per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. La maggior parte delle ricerche su Brexit prendono in considerazione dati e analisi relative a tutto il paese, non considerando il fatto che l’Inghilterra ha molto più peso politico e demografico delle altre parti del Regno Unito. Tutto ciò si è reso evidente anche nella campagna referendaria nazionale, dove gli interessi di Irlanda del Nord e Scozia non sono stati presi in analisi come dovuto.
Nella mia ricerca ripercorro la travagliata storia dell’Irlanda del Nord e il più recente processo di pace per sottolineare l’importanza di prestare attenzione alle particolari necessità della regione in un contesto come quello del referendum britannico sull’Unione Europea e delle successive negoziazioni con essa. Inoltre, metto a confronto la campagna referendaria nazionale con quella Nordirlandese, dando spazio alle opinioni dei maggiori partiti politici della regione e ai gruppi d’interesse locali sui temi del referendum, oltre alle loro reazioni al risultato del voto. Infine, analizzo come il governo britannico ha gestito i negoziati con l’Unione Europea portando l’attenzione su come Irlanda del Nord e confine irlandese siano diventati centrali in questo contesto e nel risultante accordo di uscita dall’UE.
La mia ricerca mostra ciò che sembra essere un atteggiamento superficiale da parte del governo britannico sulla questione, oltre a una mancanza di adeguata preparazione per risolvere questa nuova ‘questione irlandese’ nel contesto di Brexit. La decisione di convocare un referendum sull’Unione Europea, in primo luogo, non tiene conto delle conseguenze che la vittoria del ‘Leave’ poteva avere sull’Irlanda del Nord, la quale si appoggia fortemente a fondi e strutture europee. Anche per questo motivo l’accordo finale aveva, fra gli altri, l’obiettivo di mantenere il più inalterato possibile l’equilibrio nordirlandese: nonostante ciò, non è riuscito a soddisfare le fazioni unioniste più convinte, come è stato reso evidente dagli episodi di violenza che si sono succeduti nella regione a partire da inizio 2021. Si può perciò dire che l’accordo ha destabilizzato il fragile equilibrio politico raggiunto dall’Accordo di Belfast del 1998.