Abstract:
Il delicato equilibrio che regola l’ecosistema è messo in crisi dalla massiccia incursione umana in quelli che sono gli spazi naturali. La nascita di nuove pandemie, ultima fra tutte il Covid-19, non è da considerarsi come un evento eccezionale, quanto più una preannunciata conseguenza degli squilibri ecosistemici dettati dall’impronta umana. In questa logica diventa fondamentale ripensare al rapporto che lega essere umano e ambiente attraverso concetti quali conservazione e tutela degli spazi naturali.
Questo lavoro si propone di indagare l’evoluzione delle politiche di pianificazione territoriale finalizzata alla conservazione della biodiversità messe in atto in Cina. Nel fare ciò è stato preso in analisi il concetto di conservazione, analizzando come questo venga applicato nel contesto delle politiche ambientali cinesi. I risultati evidenziano come nel corso degli anni ci sia stata una crescente attenzione alle problematiche ambientali. L’approccio cinese verso la conservazione della biodiversità si basa tuttavia su logiche definite come “utilitaristiche”. Il legame che lega essere umano e ambiente viene letto principalmente sulla base dei benefici ecosistemici che l’essere umano può trarre dalla natura.