Sweden's Feminist Foreign Policy - A postcolonial feminist critical discourse analysis

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dc.contributor.advisor Novak, Stéphanie it_IT
dc.contributor.author Furlan, Eleonora <1994> it_IT
dc.date.accessioned 2021-10-03 it_IT
dc.date.accessioned 2022-01-11T09:21:15Z
dc.date.issued 2021-10-28 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/20037
dc.description.abstract Nel 2014, il governo della Svezia ha stabilito la prima Politica Estera Femminista (PEF) al mondo, il cui obiettivo è la promozione ed il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e dei diritti umani di donne e bambine a livello globale. Questo studio effettua un’analisi critica del discorso della Politica Estera Femminista svedese, con l’obiettivo di analizzare se e come il discorso governativo riproduca o, al contrario, sfidi narrazioni e relazioni di potere di natura neocoloniale di genere. Nel contesto di questo studio, con “discorso neocoloniale di genere” si indica un discorso radicato in relazioni di potere ereditate dal periodo coloniale, nonché caratterizzato da essenzialismo di genere, ovvero dal presupposto che “donne” e “uomini” siano due categorie di genere monolitiche ed intrinsecamente diverse l’una dall’altra. La cornice teorica utilizzata da questa tesi si basa sulla teoria femminista postcoloniale, sul femminismo intersezionale e sulla teoria postcoloniale classica. La tesi utilizza l’approccio metodologico dell’analisi critica del discorso. L’analisi effettuata dimostra che il discorso della PEF svedese non rientra completamente né nella definizione di discorso neocoloniale di genere, né in quella di discorso femminista postcoloniale ed intersezionale. Infatti, all’interno dei testi analizzati si trovano elementi riconducibili ad entrambi i tipi ideali. Si può concludere che la PEF della Svezia, pur non sovvertendo completamente le narrazioni neocoloniali di genere e le relative relazioni di potere, offre degli importanti esempi di come una politica estera possa incorporare elementi postcoloniali ed intersezionali nel proprio discorso. it_IT
dc.language.iso en it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Eleonora Furlan, 2021 it_IT
dc.title Sweden's Feminist Foreign Policy - A postcolonial feminist critical discourse analysis it_IT
dc.title.alternative Sweden's Feminist Foreign Policy - A postcolonial feminist critical discourse analysis it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Relazioni internazionali comparate it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati it_IT
dc.description.academicyear 2020/2021_sessione autunnale_181021 it_IT
dc.rights.accessrights closedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 866193 it_IT
dc.subject.miur SPS/06 STORIA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI it_IT
dc.description.note Nel 2014, il governo della Svezia ha stabilito la prima Politica Estera Femminista (PEF) al mondo, il cui obiettivo è la promozione ed il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e dei diritti umani di donne e bambine a livello globale. Questo studio effettua un’analisi critica del discorso della Politica Estera Femminista svedese, con l’obiettivo di analizzare se e come il discorso governativo riproduca o, al contrario, sfidi narrazioni e relazioni di potere di natura neocoloniale di genere. Nel contesto di questo studio, con “discorso neocoloniale di genere” si indica un discorso radicato in relazioni di potere ereditate dal periodo coloniale, nonché caratterizzato da essenzialismo di genere, ovvero dal presupposto che “donne” e “uomini” siano due categorie di genere monolitiche ed intrinsecamente diverse l’una dall’altra. La cornice teorica utilizzata da questa tesi si basa sulla teoria femminista postcoloniale, sul femminismo intersezionale e sulla teoria postcoloniale classica. La tesi utilizza l’approccio metodologico dell’analisi critica del discorso. L’analisi effettuata dimostra che il discorso della PEF svedese non rientra completamente né nella definizione di discorso neocoloniale di genere, né in quella di discorso femminista postcoloniale ed intersezionale. Infatti, all’interno dei testi analizzati si trovano elementi riconducibili ad entrambi i tipi ideali. Si può concludere che la PEF della Svezia, pur non sovvertendo completamente le narrazioni neocoloniali di genere e le relative relazioni di potere, offre degli importanti esempi di come una politica estera possa incorporare elementi postcoloniali ed intersezionali nel proprio discorso. it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend 10000-01-01
dc.provenance.upload Eleonora Furlan (866193@stud.unive.it), 2021-10-03 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Stéphanie Novak (stephanie.novak@unive.it), 2021-10-18 it_IT


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