Stablecoin: percezione, elusione e modellizzazione della volatilità

Abstract

L’elaborato si pone l’obiettivo di approfondire la tematica delle Stablecoin, attività digitali concepite per minimizzare le fluttuazioni del loro valore rispetto ad un asset stabile e la cui logica, alla base della loro introduzione, è abbastanza solida: saper contenere la volatilità e prefigurarsi come mezzo alternativo di pagamento a fronte di una riserva di valore stabile. L’aspettativa di fungere da mezzo semplicistico, stabile e sicuro nelle transazioni per gli investitori interessati al mondo blockchain, ma diffidenti nei confronti dell’elevata volatilità, ne ha rafforzato le proprietà d’uso nel corso del 2020 come attività complementari, più che competitive, rispetto alle criptovalute tradizionali. Tuttavia, nonostante al momento i casi d’uso delle stablecoin siano ancora limitati all’ecosistema on-chain, la loro implementazione privata su scala globale è soggetta a critiche acute riguardo l’effettiva stabilità, i rischi legati a regolamentazione, gestione delle riserve e centralizzazione; sfide il cui superamento, in termini di adozione diffusa e accettazione generalizzata, riuscirebbe ad aumentare la credibilità di queste iniziative. Infine, si propone un’analisi empirica sviluppata su due livelli: dapprima si indagano le relazioni e la persistenza tra volatilità delle stablecoin con altre tipologie di asset (criptovalute ed indici tradizionali), studiandone il comportamento nel periodo covid-19, tramite lo sviluppo di diversi modelli DCC-GARCH multivariati. Successivamente, attraverso lo studio delle correlazioni dinamiche estratte dai modelli sopracitati si cercherà di cogliere le proprietà di diversificazione, copertura o bene rifugio delle stablecoin rispetto a criptovalute e indici tradizionali.