Abstract:
A partire dagli anni Settanta crebbe esponenzialmente il numero di artiste donne in Italia. Questa decade è infatti definita “la deceda della donna” in quanto, sia le rivendicazioni in piazza delle militanti femministe, sia la presa di posizione delle artiste in un mondo, quello dell’arte, storicamente maschile, riuscirono a risvegliare il genere femminile dal torpore.
La ricerca di questo elaborato è partita da una contestualizzazione storica e filosofica del legame esistente tra il genere femminile e la rivendicazione del linguaggio, per poi concentrarsi maggiormente su un’analisi delle ricerche artistiche dell’arte femminile italiana esemplificate grazie a una rosa scelta di tre artiste.
Il punto nodale di questo elaborato è l’analisi della ricerca rivolta verso lo spazio d’azione dove il codice verbale si unisce a quello iconico. Questa zona periferica del mondo dell’arte fu scelta dalle artiste italiane, e non solo, al fine di riappropriarsi di un linguaggio che per molto tempo le aveva soggiogate e rese socialmente mute.
Benché ogni artista potè scegliere liberamente la propria forma di espressione, tutte misero in atto nei confronti del linguaggio la pratica della decostruzione.
Grazie al lavoro curatoriale e critico di Mirella Bentivoglio l’elaborato ha potuto confrontare le opere delle artiste verbo visive appartenenti a questo periodo, riconoscendo delle tendenze comuni a tutte. La scelta di tre artiste ha permesso di analizzare alcune di questi filoni in maniera maggiormente approfondita.
Chiara Diamantini, Mirella Bentivoglio e Ketty la Rocca sono state scelte poiché possiedono tre linguaggi verbo visivi differenti, mettendo in pratica tendenze di decostruzione diverse dell’arte femminile italiana. Nell’ordine infatti esse indagarono il rapporto immagine-testo attraverso: il citazionismo, l’uso dei simboli e la poesia gestuale.
In conclusione l’elaborato si è occupato di ricercare le ragioni sociali e filosofiche stanti alla base della decostruzione verbo visiva della artiste italiane degli anni Settanta. La ricerca, attraverso lo studio delle artista sopra citate e l’analisi di alcune opere scelte, ha ricondotto il loro agire alle tendenze generali proprie del panorama artistico italiano.