Abstract:
La pandemia di Covid-19, tutt’ora in corso, ha coinvolto l’intero pianeta, scuotendone gli assetti e gli equilibri di carattere politico, sociale ed economico. Su di essa si sono addensate innumerevoli narrazioni, che spesso parlano di un evento epocale, simile a una pestilenza apocalittica capace di sconvolgere il mondo e imprimergli una nuova forma. Questo studio si prefigge lo scopo di analizzare alcuni aspetti della pandemia, cercando, nei limiti del possibile, di procedere a una disamina che dissolva le nebbie che questo profluvio di narrazioni ha finito per generare. Nello svolgere questo tentativo, ci si è avvalsi di uno specifico strumentario teorico, derivante in particolare dalla geografia politica, dalla geopolitica, dagli studi strategici e dalla ricerca filosofica sulla biopolitica. Inoltre, si è cercato di contemperare la necessità di un’analisi quanto più possibile oggettiva con il tratto soggettivo che, inevitabilmente, caratterizza ogni ipotesi geopolitica. La trattazione riguarda, in particolare, alcuni specifici temi che sono stati considerati di cruciale rilevanza per comprendere come il mondo sia entrato nella pandemia, come l’abbia affrontata e quali caratteri potrà avere nel futuro. Ci si è dunque focalizzati sulla guerra biologica e la biodifesa, sulla disarticolazione del sistema globale, intesa come crisi dalla globalizzazione sin qui conosciuta, sul ruolo dello Stato nella pandemia, seguendo le traiettorie di gestione dell’emergenza e i differenti approcci nel contrasto al virus, su alcune rilevanti tendenze del sistema economico e, infine, su quali siano le linee di conflitto nel mondo post-pandemico, azzardando quindi una prognosi sui futuri equilibri globali. In definitiva, si è cercato di spiegare come, dal punto di vista geopolitico e geostrategico, sia opportuno evitare un’eccessiva enfasi sul carattere epocale della pandemia di Covid-19: essa è infatti una scossa sismica che, lungi dal rappresentare un evento palingenetico, ha semmai accelerato numerose tendenze preesistenti e ampliato alcune linee di faglia, contribuendo a sospingere il pianeta verso una fase storica di rinnovata competizione tra le potenze, in cui numerose credenze caratteristiche dell’epoca d’oro della globalizzazione appaiono destinate a rivelarsi illusorie. Quasi che il virus abbia lacerato il velo che separa la Volontà dalla Rappresentazione, senza per questo aver apportato cambiamenti rivoluzionari alla struttura intima del mondo.