Abstract:
L’avverbio italiano “allora” ha sviluppato una serie di significati non temporali i quali negli ultimi anni sono diventati oggetto di studio della linguistica funzionalista (Bosco e Bazzanella, 2005; Bazzanella et al., 2007; Bazzanella e Zuloaga, 2011). In particolare, “allora” presenta quattro nuclei semantici differenti: un nucleo originario temporale-anaforico; uno consequenziale, in cui “allora” può essere considerato un sinonimo di “quindi”; uno correlativo, in cui “allora” serve a strutturare il discorso e si comporta come un riempitivo; uno modale, in cui “allora” non contribuisce in alcun modo al valore semantico dell’enunciato, bensì serve ad esprimere l’attitudine mentale del soggetto nei confronti di una situazione comunicativa in atto. Sintatticamente, “allora” può essere analizzato a seconda del contesto rispettivamente come un avverbio temporale, un connettore temporale/logico, una parentetica o una particella modale dell’italiano. “Allora” come particella discorsiva dell’italiano condivide una serie di proprietà semantiche con le cosiddette Modalpartikeln del tedesco (Coniglio 2005 e lavori successivi), tuttavia esso occupa posizioni inusuali per questo tipo di elementi, i quali solitamente sono confinati nel dominio IP della struttura, mentre “allora” come particella compare a inizio o fine frase. Nella letteratura esistono principalmente due analisi delle particelle iniziali e finali dell’italiano: da un lato, la proposta di Munaro e Poletto (2004), i quali analizzano sia le particelle iniziali sia quelle finali come elementi del CP in tutto e per tutto; dall'altro, la proposta di Cardinaletti (2011), la quale considera le particelle iniziali come particelle del CP e quelle finali come particelle dell’IP. Per poter identificare la giusta posizione della particella “allora” nella struttura e per comprendere quale di questi approcci sia il più efficace per analizzare questo tipo di particelle, verranno prese in considerazione, da un lato, l'analisi di Dohi (2020) della particella iniziale "tanto", la quale si basa sull'ipotesi di Coniglio e Zegrean (2012) di suddividere la proiezione ForceP in due proiezioni distinte (Split-ForceP hypothesis); dall'altro, l'analisi di Cardinaletti (2011, 2015) delle particelle finali. Entrambe le proposte di analisi verranno infine applicate ad “allora”, elemento che è stato a lungo trascurato a livello generativo, il quale tuttavia è sempre più usato nella lingua orale con significati non temporali.