Abstract:
Attraverso l’analisi dell'opera che, fra quelle di Luigi Meneghello, più decisamente coinvolge la lotta di liberazione nazionale e maggiormente la inquadra da una prospettiva personale, ho analizzato le scelte linguistiche, stilistiche e creative che portarono l’autore a scrivere della propria esperienza, nonché alla dichiarazione d’intenti che, pur mantenendo a pieno titolo il libro in questione entro il filone della letteratura resistenziale, non rinuncia a posizioni critiche di qualche spessore e, talora, di decisa originalità.
Il primo nucleo tematico del lavoro si sofferma sull’importanza che l’autore attribuisce alla lingua e alla creazione letteraria come recupero memoriale: la lingua tutta, non solo il dialetto, è il punto di partenza dei romanzi di Meneghello; essa per l’autore è oggetto di studio e punto di avvio per raccontare il suo passato.
Luigi Meneghello per tutta la vita si interrogò sul proprio ruolo di scrittore e di narratore. Percorrendo il tragitto introspettivo ricostruibile attraverso le sue Carte, questo lavoro si pone altresì nell’ottica di individuare un percorso che da Fiori Italiani, libro che racconta della più precoce formazione di Meneghello, prosegue con I Piccoli Maestri e, compiuta l’esperienza della guerra, approda ad una prima maturità, descritta nel libro Bau-sète!: opera significativamente liminare all’"espatrio" dell'autore verso l’Inghilterra.