Abstract:
La facies di Philia è una cultura che caratterizza la transizione tra il periodo Tardo Calcolitico e l’inizio dell’età del Bronzo a Cipro, riferita più precisamente ad un periodo compreso tra 2400-2350/2200 a.C.
Durante questo arco cronologico si verificano una serie di cambiamenti, visibili in ambiti come l’architettura, l’artigianato, la sfera funeraria e l’economia in generale, riferiti ad un apporto esterno identificato dagli studiosi in gruppi anatolici, provenienti da una regione meridionale dell’Anatolia: la Cilicia.
Lo studio di questo periodo è fondamentale per la comprensione del passaggio dal periodo calcolitico all’affermarsi dell’età del Bronzo nell'isola di Cipro, nonostante possa basarsi su un numero limitato di contesti d’insediamento sia sull’isola che sul continente anatolico.
Si analizzeranno, in particolare, riguardo Cipro i siti di Kissonerga-Mosphilia e Marki-Alonia, mentre riguardo la Cilicia i contesti di Kilise Tepe e Tarso-Gözlü Kule, aprendo un confronto per confermare o smentire l’interazione e influenza da parte anatolica su Cipro. Per i siti ciprioti appartenenti alla cultura di Philia verranno esaminati i cambiamenti rilevati nelle architetture, in primis nell’adozione di planimetrie rettilinee, mutamenti nell’organizzazione degli spazi e nelle tecniche costruttive.
L’obiettivo dell’elaborato è proporre due approcci di studio innovativi: lo studio dei resti architettonici, spesso trascurato, e l’analisi del rapporto diretto tra Cipro e l’Anatolia.