Abstract:
La parte antica della città di Matera, caratterizzata dalle abitazioni ricavate nella tenera roccia tufacea dei due Sassi (il Caveoso ed il Barisano), era ritenuta negli anni Cinquanta una "vergogna nazionale" . Lo sfollamento dei Sassi e il trasferimento della popolazione in nuovi rioni periferici costruiti per l'occasione viene imposto per motivi igienici. Nel 1993, con l'iscrizione dei Sassi nella Lista del patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco è iniziata una presa di coscienza del valore del sito ed un lento processo di rivalutazione. Con gli anni sono emersi tre progetti preponderanti per attuare una valorizzazione che risultasse allo stesso tempo consapevole ed utile: lo sviluppo dell'iscrizione con la stesura di un Piano di gestione da consegnare all'Unesco, la realizzazione di un museo demoetnoantropologico nei Sassi e, da poco, la candidatura della città a Capitale europea della cultura per il 2019. Questa tesi ricostruisce questo percorso, analizzandone risvolti poco noti anche mediante interviste a personaggi che ne sono stati, con diversi ruoli, protagonisti.