Abstract:
Il presente lavoro di tesi di laurea magistrale si pone l’obiettivo di chiarire il ruolo del revisore legale dei conti nei casi di frode aziendale, nonché di fornire un’analisi, il più possibile esaustiva, sull’efficacia dei principi di revisione internazionale ISA e del quadro normativo di riferimento nel guidare l’attività del revisore nei casi di frode, al fine di agevolare la tempestiva emersione dell’illecito ed il suo fronteggiamento da parte delle autorità competenti.
Nel dettaglio l’elaborato prevede un primo capitolo in cui, dopo aver fornito un quadro generale sulla frode ed in particolare sulle frodi aziendali, ovvero perpetrate dall’azienda a proprio vantaggio, viene analizzata la responsabilità del revisore relativamente alle frodi nella revisione contabile del bilancio.
Successivamente l’elaborato prosegue con la trattazione del tema dell’expectation gap, ovvero il divario tra aspettative e realtà circa i compiti e l’attività del revisore; la finalità vuole essere quella di chiarire il ruolo del revisore nell’ambito di una frode, in quanto il revisore non è da intendersi come un soggetto avente il compito di prevenire la frode, ma piuttosto come una figura la cui attività principale è finalizzata a conseguire una ragionevole sicurezza che il bilancio, nel suo complesso, non contenga errori significativi siano essi dovuti a frodi e/o a comportamenti o eventi non intenzionali. Verranno in seguito delineati i profili delle principali figure professionali dotate di conoscenze e competenze adeguate a prevenire, fronteggiare ed investigare il complesso ed articolato fenomeno delle frodi aziendali (si pensi alle figure del fraud examiner e del forensic accountant).
Al fine di fornire un riscontro pratico alle nozioni menzionate in precedenza e di gettare le basi per la successiva analisi critica dei principi ISA e del quadro normativo di riferimento, l’elaborato viene ulteriormente arricchito mediante la discussione di un caso reale, nello specifico il caso Parmalat, su cui, grazie anche al prezioso contributo della Dott.ssa Stefania Chiaruttini (CTP del Pubblico Ministero nel processo di Milano avente ad oggetto il reato di aggiotaggio di mercato), è stata svolta un’approfondita attività di ricerca.
Infine l’elaborato termina con un capitolo interamente dedicato ad un’analisi critica dei principi di revisione internazionale ISA e del quadro normativo di riferimento, nel guidare l’attività di revisione legale dei conti nei casi di frode aziendale, sia con riferimento al passato sia con uno sguardo rivolto al futuro. A tal fine è stata svolta un’analisi dell’efficacia dei principi ISA e della normativa attuale con riferimento al caso Parmalat, quindi con un occhio rivolto al passato; il cui obiettivo è proprio quello di stabilire se, qualora negli anni in cui ha avuto luogo il caso Parmalat fossero stati in vigore i principi ed i dettami odierni, gli stessi sarebbero stati maggiormente efficaci nel guidare la condotta dei revisori al fine di condurre ad una più tempestiva emersione degli illeciti e quindi ad un contenimento dei danni conseguenti. Il medesimo interrogativo viene posto anche nel paragrafo successivo, in cui, volgendo lo sguardo al futuro, si fornisce un’analisi critica circa l’efficacia del quadro normativo e documentale attuale nel guidare l'attività del revisore legale dei conti, con riferimento all'evoluzione del fenomeno fraudolento causa pandemia da COVID-19..