Abstract:
I trusts nascono nei paesi di common law come strumento protettivo, approdano nel contesto internazionale grazie alla globalizzazione che spinge i giuristi ad affrontare tale argomento negli studi giuridici comparati, e il primo riconoscimento che rende tale disciplina applicabile anche in paesi in cui gli ordinamenti non prevedono questo istituto è la convenzione dell’Aja del 1985 che identifica la materia e ne inquadra l’applicazione (Lupoi, 1994).
Tale strumento che per sua natura si presta ad una funzione di tutela proiettato in un contesto internazionale, in cui le normative di molteplici paesi presentano falle, sia nella cooperazione che nello scambio di informazioni finanziarie e fiscali, diventa particolarmente efficacie nella finanza offshore col fine di tutelare, o più correttamente occultare, ingenti patrimoni in paradisi fiscali per le più molteplici ragioni, dalla provenienza illecita del denaro, come ai proventi del narcotraffico, alla tutela del patrimonio dalle agenzie fiscali, si pensi alle imposte di successione particolarmente alte in alcuni paesi.
L’obbiettivo dell’elaborato è quello di analizzare la disciplina di tale strumento sia dal punto di vista civilistico, analizzando la struttura e le funzioni sia nelle legislazioni di common law sia nell’ottica comparata, analizzando altri strumenti protettivi offerti dai vari ordinamenti, con un particolare focus sulle intersezione con l’industria bancaria e finanziaria, si pensi alla possibilità di formare istituti di credito il cui capitale viene detenuto da trusts e le implicazioni che tale strutturazione societaria possono avere sul riciclaggio ed autoriciclaggio di denaro in ottica transnazionale, sia dal punto di vista della disciplina fiscale, che rappresenta uno dei temi principali di tale strumento dal momento che viene tradizionalmente utilizzato oltre che per occultare i capitali anche per farli fruttare sfuggendo il più possibile alla tassazione.
Con tale impostazione si vuole dare una visione complessiva di tale strumento e come viene tutt’ora utilizzato sia per fini legittimi e sia per fini abusivi, analizzando le normative internazionali tipicamente di fonte convenzionale come le convenzioni contro le doppie imposizioni, che prevedono il regime di tassazione in ottica transnazionale dei trusts ed altri istituti assimilati, le recenti convenzioni per lo scambio delle informazioni ai fini fiscali, che prevedono un regime di cooperazione tra i vari stati che le ratificano, analizzando anche la normativa commerciale e finanziaria attinente a tale istituto, sia delle legislazioni di common law sia in ottica comparata con un riferimento ad altri strumenti tutelativi previsti nel nostro ordinamento ed in altri affini.
Ciò mira inoltre ad offrire una visione di come la normativa, e più in generale la cooperazione finanziaria, potrebbe evolversi negli anni al fine di garantire l’efficacia protettiva dello strumento, che resta il fattore chiave dell’esistenza stessa dei trusts, e annullare, o almeno attenuare il più possibile, le finalità abusive per le quali viene utilizzato.