Abstract:
Livio nella sua Ab Urbe condita ha inserito vari exempla femminili di età monarchica e repubblicana.
La tesi inizia con l’analisi delle problematiche dell’opera liviana quali la cronologia e le fonti, utilizzate dallo storico, che non ci sono giunte. Si occupa in seguito della differenza tra figura storica e leggendaria, evidenziando come molti personaggi descritti da Livio possono essere stati frutto della stratificazione di tradizioni differenti.
La tesi quindi prende in esame tre figure femminili: Tanaquilla con l’occultamento della morte del marito Tarquinio Prisco; Clelia con il suo coraggio e con il suo onore statuario; e Veturia con la sua azione nell’agmen mulierum e con il suo discorso al figlio Coriolano. Si tratta di tre personaggi le cui azioni potevano trovare un chiaro richiamo nella realtà contemporanea di Livio: Tanaquilla con l’occultamento della morte di Augusto messa in atto da Livia; Clelia con l’onore statuario del 35 a.C. concesso a Livia e Ottavia; Veturia con l’azione dell’agmen mulierum e con il restauro del tempio a Fortuna Muliebre.
La domanda quindi attorno cui ruota l’intero elaborato è se le scelte contenutistiche di Livio sono state fatte in base a quanto le sue fonti, a noi non pervenute, gli hanno riportato, o se lo storico ha manipolato ad hoc episodi antichi all’interno di quella che era la propaganda augustea per legittimare le azioni di Augusto o di donne della sua famiglia.