Abstract:
Il registrar, da decenni conosciuto e diffuso all’estero, in Italia non gode ancora di un riconoscimento ufficiale, non è riconducibile ad una definizione condivisa del ruolo, e soprattutto risulta ancora sconosciuto a molti.
A fronte di questa premessa, con il seguente elaborato si sono volute indagare l’effettiva assenza o presenza del registrar nei musei italiani, verificarne la necessità per una corretta gestione e salvaguardia del patrimonio culturale e le ragioni della limitata diffusione e dell’eterogena conoscenza di questa figura.
L’elaborato si sviluppa partendo da un breve excursus sulla nascita, definizione e diffusione del registrar, doveroso punto di riferimento per introdurre il lavoro di ricerca vero e proprio: il ruolo del registrar nei musei italiani. Lungi dal pretendere di poter sondare la totalità delle realtà museali italiane e presentare un’indagine che nella sua interezza non lasci spazio ad ulteriori approfondimenti, mi sono rivolta ad alcuni direttori di musei in quanto responsabili della gestione da portare avanti con le risorse (quindi anche il personale) che il Ministero offre. Riscontrato il loro interesse per l’argomento ho contattato i diretti interessati: il personale che nella pratica di tutti i giorni si occupa di queste mansioni.
Le interviste ai ‘registrar’ dei musei-casi studio hanno permesso di chiarire alcune questioni fondamentali come: la formazione del personale, le attività svolte, le necessità del museo.
Le informazioni raccolte tramite le interviste sono poi state analizzate alla luce della letteratura esistente, argomentando quelle che sono risultate essere le possibili ragioni del mancato riconoscimento del registrar e definendo i motivi per i quali invece sarebbe auspicabile la progressiva diffusione ed istituzionalizzazione di questa professione.